La Federazione della Sinistra cittadina entra nella bufera. Dopo aver scelto di appoggiare il candidato sindaco Aquilino Di Marco, leader dell’Alleanza dei moderati, in occasione del ballottaggio di domani e lunedì, è polemica a seguito di alcuni articoli di stampa che avrebbero definito tale scelta “anomala”, soluzione “eretica”, paventando anche una frattura interna al partito, con la conseguente smentita del segretario provinciale Francesco Barra che avrebbe lasciato invece libertà di voto ai propri elettori. «Alcuni articoli apparsi sulla stampa, in modo tendenzioso, hanno fatto emergere che la FdS napoletana in merito al ballottaggio di domenica, non riconosce la scelta del candidato sindaco di S. Giorgio, Renato Carcatella e dei compagni che lo hanno sostenuto, nell’aver indicato Di Marco per la carica di sindaco. Ciò è falso – dichiara Giorgio Carcatella, capogruppo della FdS alla Provincia di Napoli – due componenti si sono espressi indicando la libertà di voto, ma è utile fare chiarezza su chi e in che misura si è impegnato per la coalizione della FdS. I componenti di Rifondazione Comunista di S. Giorgio si sono liquefatti dall’ inizio della tornata elettorale, contravvenendo ad un documento che loro stessi avevano firmato e consegnato al segretario provinciale D’Alessandro. Alcuni hanno sostenuto altri candidati sindaci e qualcuno, addirittura si è candidato con il sindaco uscente che aveva osteggiato fino al giorno prima. Queste le ragioni di un risultato negativo che, comunque risulta essere tra i migliori nella provincia di Napoli. Ad un sindaco arrogante – conclude Carcatella – che non ha sentito l’obbligo né morale, né politico di confrontarsi prima del ballottaggio, abbiamo registrato la disponibilità e la condivisione di Di Marco, espressione di liste civiche e Udc, su alcuni temi da noi indicati come l’acqua pubblica, l’eliminazione dell’Imu sulla prima casa, attenzione ai beni comuni ed una corretta gestione delle politiche sociali. Chi parla di centro sinistra a S.Giorgio a Cremano mente sapendo di mentire, Giorgiano rappresenta un coacervo di soggetti che lavorano per se stessi».
Claudio Di Paola