Mercoledì 23 maggio, nell’Aula Consiliare di palazzo Siano, alle ore 19.00 – nell’ambito della XX rassegna Sant’Anastasia Arte e Spettacolo, nata da un’idea di Carmine Giordano, regista e direttore del locale teatro Gregorio Rocco, nonché direttore artistico della rassegna – protagonista sarà ancora una volta la cultura, la lettura e il libro di Lucia Stefanelli Cervelli, ed. photocity.
Presenterà il libro “L’occhio strabico” (racconti brevi e monologanti per intellettuali a riposo), della regista, attrice e sociologa della comunicazione scenica, il dott. Ermanno Corsi, introdotto da Carmine Giordano e dall’intervento del sindaco, Carmine Esposito.
Racconti in forma di monologo, monologhi in forma di racconto, con un unico comun denominatore: l’occhio strabico, l’impossibilità di guardare sempre dritto, lungo la via obbligata delle etichette e della conformità. Uno sguardo distorto che alimenta il pensiero divergente, la creatività. Contro l’occhio “che decreta il suo visibile e inganna” Lucia Stefanelli Cervelli propone un nuovo modo di vedere le cose, più libero, più umano.
Claudio Magris ha più volte espresso la sua stima per questi racconti che ha definito “plastici e fulminei, ironici, toccanti, brevi incursioni nel cuore della vita”.
Lucia Stefanelli Cervelli, già docente di Lettere e filosofia, è regista, attrice, sociologa della comunicazione scenica. Cura saggi di critica letteraria e teatrale e ha scritto e rappresentato numerosi testi teatrali e fiabe in forma scenica. Docente di teatro e attivissima operatrice culturale, ha fondato nel ’90, col regista G. Spataro, l’Associazione di Cultura Teatrale “L’Ascolto”, per un Teatro di Parola e Kammerspiel. Attualmente è nel comitato scientifico di “Teatro e cinema contemporaneo” – Pagine -RM, rivista diretta dal prof. G. Bartalotta dell’Università La Sapienza di Roma. Ha pubblicato le raccolte di liriche Alla falda d’abisso (Fiorentino) e Radici d’acqua (Guida). Nell’81 edita il saggio di sociologia e didattica Condizione di handicappato (Fiorentino).
Da sociologa, inoltre, ha sempre più affinato un satirico sguardo diagnostico sulla società attuale, che, intriso d’umor poetico, ha dato vita a questi racconti, ibridati di monologante schizofrenia teatrale.