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De Laurentiis: “Insigne è inutile qui se non gioca, Bigon il mio migliore acquisto!”

Si è tenuto  nel centro tecnico di Castel Volturno il primo convegno medico-scientifico organizzato dalla Società Sportiva Calcio Napoli, con la presidenza onoraria di Aurelio De Laurentiis.  Il convegno è stato articolato in tre sessioni di lavoro su temi sanitari di grande attualità nel panorama sportivo italiano: esperienze a confronto delle società di calcio, gestione delle emergenze e degli infortuni più ricorrenti, il lavoro integrato degli staff con i consulenti esterni. Sono state rese note le statistiche più aggiornate relative agli infortuni calcistici dei club italiani. Il dibattito si è tenuto anche sul tema della morte in campo  che recentemente ha scosso l’opinione pubblica e focalizzato l’attenzione sul rapporto tra medicina e sport. Inoltre è stato illustrato il progetto Olympus. Il Convegno è stato coordinato dalla Segreteria Scientifica composta dai dott. Alfonso De Nicola, Enrico D’Andrea, Michele Marzullo e Raffaele Canonico dello staff sanitario della SSCN. Tra i partecipanti, inoltre: Il Presidente della SSC Napoli Aurelio De Laurentiis, i calciatori del Napoli Paolo Cannavaro, Gianluca Grava e Salvatore Aronica. In collegamento da Coverciano  Fabio Cannavaro ed il medico sociale della Nazionale Enrico Castellacci, i medici sociali di alcuni club italiani, professori universitari ed addetti ai lavori, esperti in Medicina dello Sport. Il convegno è stato patrocinato dai due Atenei napoletani (Federico II e Seconda Università di Napoli) con le rispettive Scuole di specializzazione di Medicina dello Sport (presente al convegno anche il primo trofeo dell’era De Laurentiis, la Coppa Italia).

DE LAURENTIIS: “In questa coppa Italia c’è una forte componente adrenalinica, non dormiamo da 4 giorni ormai. A casa mia c’erano dei cinesi miei ospiti e mia moglie mi chiedeva quando andassero via, poi vedevo un film di Leone e non si può lasciare la visione di opere simili.”

PAOLO CANNAVARO: “Mi fido pienamente del nostro staff medico, qualunque cosa mi chieda il dottore, io eseguo. In Italia siamo seguitissimi”.

ARONICA: “E’ una tristezza per degli atleti pensare si possa morire in campo come nel caso del povero Morosini. Siamo controllatissimi e ogni sei mesi facciamo ulteriori accertamenti”.

GRAVA: “Questa squadra si è rinnovata pur mantenendo l’ossatura forte. Il gruppo è la base di questo collettivo. A livello medico siamo seguitissimi, ma siamo seguiti da tutte le componenti del nostro ambiente dalla società ai tifosi”.

CANNAVARO: “Gianluca è qui dalla C, dalla C alla C di Coppa. Vittoria bella per tutti soprattutto per chi è da tanto qui come noi”.

DE LAURENTIIS: “Totò ti ho rinnovato”.

ARONICA: “A me il presidente ha fatto un anno di contratto, mica come Luca e Paolo che nel cinema ne hanno avuto 5”.

DE LAURENTIIS SU INSIGNE: “I miei sono stati 8 anni di apprendistato e di studio e con grande umiltà ho sentito e rispettato il parere di tutti poi ognuno di noi si fa una convinzione. Le mie idee sono state centrate e mi sento un precursore. Quello che accadrà dal 2013 in poi sono un po’ i miei pensieri. Aspettiamo che questo tappo infernale che si scatenerà dopo gli Europei, ma io mi sono convinto di una cosa, anche banale, che nel calcio non esiste l’obiettività perchè ognuno prla in base alla sua cultura ed esperienza, e le cose non coincidono tra passato e presente e non si riesce a prevedere il futuro. e allora ogni volta che mi trovo a parlare, io parlo sempre al futuro, sempre, non ho mai la voglia di girarmi dietro, non riesco a trovare un punto di incontro. Ho sempre detestato le autocelebrazioni. Io ho sempre detto, prendiamo le persone del passato e combiniamole con quelle del presente per costruire il futuro. Viviamo in un contesto di obsolescenza. Sono passato da un carico numerico di calciatori per venire in A che poi mi ha pesato. Oggi dico che bisogna avere un organico meno ridotto, ma questo lo devono dire tutti, non solo io”.

DE LAURENTIIS SULLA STAMPA: “La stampa sembra un po’ un insieme di fustigatori alla fine di ogni partita. Commenti, voti pagelle, lo trovo di una cafonaggine assurda gli unici giudici devono essere i tifosi tutte queste critiche poi portano i calciatori a guardarsi le spalle. I calciatori che non capiscono che la squadra, il gruppo, vengono prima di ogni cosa, devono cambiare lavoro. Ho proposto di fare una panchina allargata e rivoluzionare la gestione dei cambi tutti devono poter pensare di scendere in campo se uno fa il primo tempo, l’altro deve fare il secondo. Insigne ci sta bene in una rosa allargata ma poi se non lo si fa giocare, è inutile. Bigon è un uomo colto e ha fatto anche il calciatore, è un grande acquisto, persona garbata e preparata”.

DE LAURENTIIS: Bigon, l dimostra più anni di quelli che ha, è laureato e preparato, potremmo pensare che in futuro si possa arrivare ad  avere un gruppo di 30 calciatori ‘pares inter pares’, e non a 16 più 6, anche per non avere problemi fisici?”

RICCARDO BIGON:“Ci vorrebbe un’oretta per rispondere a questa domanda. Le rose lunghe ti portano ad avere più costi. La coesione del gruppo è fondamentale quando si lavora in team. La formula migliore è creare il giusto mix tra un numero non proprio elevato e calciatori che poi non si sentono esclusi”.

RICCARDO BIGON: “Io ho sempre ritenuto che tra dirigenti bisogna confrontarsi, e con il dottore facciamo una riunione quotidiana, un report per capire come stanno i ragazzi in relazione agli allenamenti. I calciatori sanno che se non sono a disposizione entro un certo giorno della settimana, non possono scendere in campo. Conta la possibilità di allenarsi e in questo lo staff medico è fondamentale. Per noi è fondamentale capire i ragazzi quele step possono fare al di là della partita. Ringrazio il presidente per i complimenti. Ogni direttore sportivo dovrebbe vivere la parte che sta al di là del campo, controllare macchinari, palestre, tutto. Il calcio è squadra, non solo quelli che vanno in campo. C’è bisogno che tra dirigenti ci si dia una mano, i problemi da affrontare sono tanti”.

DE LAURENTIIS: “Grazie al dott. De Nicola abbiamo ottenuto ottimi risultati, siamo la squadra che ha avuto meno infortuni grazie ad un lavoro di prevenzione messo in atto dal nostro staff medico. Siamo molto attivi sull’argomento, stiamo prendendo degli accordi con le Università di Napoli per iniziare dei corsi. E’ importante tenere uno stile di vita salutare, facendo attività fisica e tenendo una buona alimentazione. Vorremmo creara una sorta di stile di vita Napoli, cercando di offrire dei prodotti e degli alimenti selezionati”.

GRAVA: “Ho ancora tanta voglia di giocare”.

ARONICA: “Spero il presidente non compri un difensore di modo che io possa partire un po’ più avanti rispetto all’anno scorso (ride,ndr).

PAOLO CANNAVARO: “A me delle critiche nun me ne fott’ proprio. Tengo solo al pensiero dell’allenatore in base a quello che mi chiede e che io faccio”.

Così tuonò capitan Cannavaro, chiudendo il primo  Convegno medico-scientifico organizzato dalla SSC Napoli.

Dal nostro inviato: Cosimo Silva

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