Pompei: i commercianti di Piazza Schettini scrivono al Vescovo

C’è un’altra supplica a Pompei e questa volta non proviene dalla Chiesa ma alla Chiesa è rivolta da cittadini una situazione delicata e sommersa. Ignorati dalle autorità civili e in particolare dall’amministrazione che ha lasciato Piazza Schettini nello stato di abbandono più volte denunciato da questo giornale, ai suoi malcapitati inquilini non è rimasta altra possibilità che rivolgersi all’Arcivescovo di Pompei, Monsignor Carlo Liberati. Al Prelato, infatti, gli esercenti della piazza, centrale eppure dimenticata, hanno chiesto una  visita simbolica quanto significativa. In un momento di crisi, laddove si moltiplicano le chiusure degli esercizi commerciali senza nessun ricambio, la condizione dei negozi ubicati a Piazza Schettini è ancora più drammatica. “Da oltre due anni operiamo con enormi sacrifici per la nascita di iniziative commerciali e artigianali a vocazione turistica. Da mesi si devono fare i conti con entrate che mai ci sono state mentre le spese sono in continuo aumento” scrivono i postulanti. Per dare forza alla loro voce i commercianti hanno raccolto ben quaranta firme tra lavoratori e frequentatori dello spiazzo penalizzato dai recenti interventi di ristrutturazione. L’ autorevole presenza di Monsignor Carlo Liberati, oggetto della petizione, rappresenterebbe per loro un gesto di solidarietà oltre che un saldo sostegno morale in un momento di particolare difficoltà. Nell’indifferenza della città e del suo governo, quindi, i cittadini di Pompei relegati ne mini- ghetto di Piazza Schettini non possono che sperare in un intervento della sua parte spirituale, augurandosi che ascolti le loro istanze.

                                                                                                                    Claudia Malafronte

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