“La Soprintendenza avrà presto notizie concrete di quello che la mia Amministrazione, per la prima volta rispetto a quelle passate, intende fare. Nessuno, nemmeno la Soprintendenza dei beni archeologici, può pensare di nascondersi dietro una striminzita segnalazione, inviata pochi giorni fa, di un abuso rilevato attraverso… Google map dopo anni di silenzi, omissioni e mancati controlli. Sarò costretto a ricordare alla Soprintendenza attuale e a quelle passate, nelle sedi competenti, che ho iniziato circa due anni fa a sollecitare la stessa Soprintendenza di Pompei a provvedere a vista alla adozione dei pareri contrari sulle numerosissime illegittime istanze di condono presentate da più della metà degli abusivisti della zona archeologica. Rammento alla Soprintendenza che quella è zona sottoposta a vincolo di inedificabilità assoluta e che i pareri contrari erano un atto dovuto”.
Lo ha detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, rispondendo alla nota della Soprintendenza di Pompei.
“Malgrado ciò, la Soprintendenza, fino ad oggi, non ha risposto, al punto di costringere il Comune ad adire il Tar. Senza i pareri della Soprintendenza non potevamo, infatti, chiudere le decine di pratiche di condono denegando la sanatoria come per legge. Ho cercato in tutti i modi di offrire all’attuale Soprintendenza l’occasione di non lasciarsi coinvolgere nelle omissioni e negli abusi di quelle del passato. Da questo momento in poi, della vicenda dovranno occuparsene altre autorità. Tanto dovevo, e spero soltanto che da questo momento in poi almeno la Soprintendenza di Pompei dedichi al sito di Stabiae la dovuta attenzione e la dovuta cura in termini di destinazione di personale, di risorse, di mezzi e di iniziative. Cominciando, ad esempio, a dare esecuzione, per la sua parte, al protocollo d’intesa da me stipulato con l’allora commissario Fiori. Stabia e Pompei, aggiungo, hanno bisogno e direi hanno diritto ad una Soprintendenza dedicata, che si occupi solo degli importantissimi siti in questione e se ne occupi veramente – ha continuato Bobbio -. I tempi sono maturi e, in questo senso, rivolgo un accorato appello al Mibac”.
“Chiarisco, infine, che l’incontro di cui si parla nel comunicato della Soprintendenza aveva ad oggetto la destinazione dei beni dell’Antiquarium Stabiano che, da anni, giacciono negli scantinati del liceo classico cittadino proprio perché – ha concluso il sindaco – i vari soprintendenti, succedutisi nel tempo, non hanno mai trovato il tempo o la voglia di avviare le iniziative necessarie a dare agli inestimabili reperti una sede espositiva propria all’interno del sito archeologico”.