La nascita del centro commerciale “La Cartiera” sembra un vero e proprio travaglio. Non solo per un continuo slittare della sua apertura ma anche per le profonde perplessità che stanno prendendo maggior vigore giorno dopo giorno. Le stesse perplessità che da diversi anni vengono avanzate dai commercianti della città mariana, dai sindacati della dismessa industria della carta, e dai cittadini di Pompei che hanno visto sventrato il proprio territorio. Dubbi che non hanno trovato alcuna risposta da parte delle istituzioni locali e che aumentano all’avvicinarsi della data di inaugurazione del centro commerciale. E’ Carmine Lo Sapio, esponente del Partito Democratico, a sottolineare come la fase di gestione dell’avvio del nuovo polo commerciale sia stata fallimentare: “Innanzitutto mi preme sottolineare che si è creata un’aspettativa eccessiva nei confronti del nascente centro commerciale. E’ stato un errore da parte dell’amministrazione comunale limitarsi a circoscrivere lo sviluppo della città alla realizzazione di questo intervento di privati. L’imponente centro commerciale non produrrà né crescita economica né culturale, ma provocherà grandi difficoltà. Non mi sembra che una città come Pompei debba auspicare che il proprio rilancio socioeconomico passi attraverso un centro commerciale. Non siamo una città anonima. Qualche amministratore ha investito tanto nella sua realizzazione, al di là del dovuto”. Eppure nel momento in cui prendeva forma la riconversione dell’ex Ati-Carta, Lo Sapio era uno degli assessori di spicco dell’allora giunta, condividendone le scelte, posizione da lui stesso chiarita: “Questa scelta, per quanto sofferta, nell’anno 2006 fu adottata per la salvaguardia dei centottanta lavoratori del settore della carta in cassa integrazione e nella speranza di creare nuovi posti di lavoro per i giovani. Era nostro auspicio che la riconversione desse vita a strutture più idonee per la vocazione turistica della nostra città. Nuovi alberghi o nuovi centri congressi. Ma, tra le proposte dei privati, quella della Coopsette risultò essere la più praticabile. Purtroppo – continua Lo Sapio – a poche settimane dall’apertura del centro commerciale, da un lato, registriamo il disagio degli ex lavoratori Ati-Carta non ancora sicuri della loro ricollocazione, dall’altro, la delusione dei giovani che andranno a lavorare con contratti a termine e paghe bassissime che di certo non consentiranno loro di delineare un progetto di vita serio. Inoltre, avvertiamo la rabbia delle migliaia di giovani che hanno sperato in una loro occupazione e che non saranno degnati nemmeno di una risposta negativa. Non nascondo le mie perplessità rispetto alle modalità adottate per la selezione del personale”. Tanta perplessità vive anche nella categoria dei commercianti che vedono nel nuovo centro commerciale un “concorrente” che ne decreterà il proprio fallimento. “I cittadini, gli imprenditori e gli operatori dei settori turistico-commerciale avvertono lo smarrimento del governo cittadino e la sua incapacità ad affrontare con serietà le ragioni che deprimono l’economia e la crescita cittadina – afferma Lo Sapio – non solo, ma il nascente centro commerciale stravolgerà in negativo l’intera viabilità della città decretandone un blocco totale che causerà ulteriori danni al settore imprenditoriale. Non basta che il sindaco, a seguito delle pressioni delle associazioni di categoria, annunci la revoca delle deleghe all’assessore al commercio. Non mi sembra che da allora siano state date risposte concrete. Quali provvedimenti l’amministrazione vuole adottare per affiancare i commercianti che temono l’apertura del centro commerciale? Come bilanciare nuovamente i flussi degli utenti sull’intero territorio? In che modo si vuole scongiurare l’inevitabile desertificazione commerciale nel centro cittadino e nelle altre periferie? Sono domande che ancora oggi attendono risposte. Noi riteniamo – conclude Lo Sapio – che sia giunto il momento propizio per un dibattito pubblico di tutte le forze politiche con i rappresentanti dei settori commerciali e istituzionali della città”. L’apertura del centro commerciale è prevista per la metà di giungo, ma non sembra che con essa saranno appianate tutte le criticità. Nelle prime settimane di vita saranno migliaia le persone che si riverseranno nei nuovi spazi commerciali spinti anche dalla curiosità. Sarà in grado il nuovo sistema viario di accogliere e smistare l’enorme mole di veicoli che giungeranno in città?
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