Corteo anti-discarica: in 1000 da Quarto a Napoli per dire “No alla discarica del Castagnaro”

La città flegrea di Quarto, ormai simbolo della protesta “antidiscarica”, ha gridato nuovamente il suo secco “no” alla discarica del Castagnaro. Ieri 25 maggio un grande corteo composto da oltre 1000 persone, è partito da piazza Matteotti a Napoli alla volta del palazzo della Regione.

In testa al corteo lo striscione simbolo della protesta, “No alla discarica del Castagnaro”. La manifestazione è partita alle ore 15 da piazza Santa Maria a Quarto. Quest’ultimo, così come i cortei precedenti, è stato accompagnato da tanti manifesti, slogan e striscioni che come bersaglio hanno avuto il presidente della Provincia Luigi Cesaro e il commissario straordinario Vardè, deciso ad attuare il suo progetto di apertura della cava nonostante i problemi di natura ambientale, logistica e morfologica.

Durante la manifestazione, non sono mancati momenti di concitata tensione; dei manifestanti nei pressi della rotonda di via Campana hanno cercato di bloccare l’accesso alla tangenziale, costringendo gli agenti ad intervenire. Giunti a Napoli alcuni partecipanti al corteo hanno depositato delle buste di “monnezza” sotto il palazzo della Regione in segno di protesta sottolineando che la propria salute non può dipendere da altri.

Sicuramente, anche la manifestazione di ieri ha lasciato la sua impronta tangibile nel contrastare l’apertura della cava del Castagnaro e il fatto che i cittadini siano stremati da mesi di lotte e dal senso di abbandono che serpeggia,  non impedirà loro di continuare a lottare per sè e per le generazioni future.

Anche in quest’occasione il sindaco di Quarto Massimo Giarrusso Carandente non era presente al corteo, al contario dell’ex sindaco Seccone, sempre presente alle manifestazioni susseguitesi in questi mesi, che non ha mancato di sottolineare il completo disinteresse al problema da parte delle istituzioni, ricordando che dal 15 giugno prossimo, se non si risolve il problema discarica, l’Italia dovrà pagare 516.000 euro al giono all’Unione Europea. Rispetto ad altre volte l’affluenza al corteo è stata minima, ci si aspettava maggiore partecipazione ma questo non va ad intaccare la voglia di lottare per lo stralcio della cava, cambiando un destino che per alcuni è già scritto.

Luciano Annunziata

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