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Napoli, approvato il Bilancio 2012: 300 milioni di euro contestati da Procura e Corte dei Conti

Un bilancio sofferto che non smetterà di far preoccupare. Il problema sono i trecento milioni messi a bilancio e contestati dalla Procura della Corte dei Conti perché di “dubbia esigibilità”. Si tratta infatti di multe e fitti non riscossi. Le annualità incriminate sono quelle relative agli anni 2008, 2009, 2010: dal gennaio e dicembre del 2009 l’assessore che si occupò di cancellare ben 182 milioni di residui attivi (multe e fitti), perché “non esigibili”. Ora la magistratura contabile vuole vederci chiaro e capire se davvero era stato fatto tutto il possibile.

Attualmente i crediti inesigibili sono arrivati a 700milioni: se nel bilancio vengono inseriti crediti che non possono essere riscossi, si commette il reato di falso in bilancio. Tuttavia il bilancio 2012 è stato approvato dopo lunghe discussioni tra gli assessori: chi confidava di recuperare i crediti e quindi di inserirli nel bilancio (come l’assessore Sodano), chi invece non voleva fare questo passo (come l’assessore Narducci). Senza l’esenzione di quei trecento milioni di crediti, il bilancio finirebbe in pesante passivo.

Tuttavia c’è da dire che la Magistratura contabile ha inviato la lettera di ammonimento al Comune di Napoli, solo dopo l’approvazione del bilancio, non prima che però qualcuno da Palazzo san Giacomo avesse diffuso i dati relativi agli anni passati: evento che ha lasciato perplesso il sindaco de Magistris, che però non si è espresso su questo punto.

Quindi il bilancio 2012, è stato approvato, anche se resta ancora “congelato” quello del 2011. In conferenza stampa il sindaco e assessore al bilancio Realfonzo annunciano più fondi per le aziende di trasporto, ma anche per l’Asia (l’azienda di igiene rbana) che incasserà circa 2 milioni in più rispetto allo scorso anno.  “I fondi in più per Asia – come ha spiegato il sindaco – serviranno a supportare il settore dello spazzamento. Per le aziende si sta preparando una vera e propria rivoluzione: nascerà una unica società nella quale si finiranno Metronapoli, Anm e Napolipark; poi si procederà alla liquidazione di Napoli Orientale e Consorzio San Giovanni. In vendita anche le quote di proprietà Stoà e Gesac.”

Poi anche la grana dell’Imu. L’imposta municipale propria per la prima casa è stata fissata dal Comune di Napoli al 5 per mille mentre va al 10 per mille quella fissata sulla seconda casa. E’ quanto emerge dal bilancio previsionale 2012 dell’ente locale che prevede di introitare una cifra pari a 260 milioni di euro. Secondo le previsioni su una platea contributiva di 352mila persone ben 54mila saranno totalmente esentate e oltre 290mila pagheranno in meno dello scorso anno. Il gettito previsto è di 49 milioni di euro.

“A pesare sul bilancio saranno i tagli dei trasferimenti da parte del governo centrale, ma anche della Regione Campania che peserà, per circa 61 milioni di euro per le ultime due annualità. – ha affermato l’assessore al Bilancio, Riccardo Realfonzo – La Giunta De Magistris lo scorso anno ha fatto un intervento per fortissimi tagli per 100 milioni di euro al sistema del passato – ha spiegato l’assessore – invece quest’anno si parte da una situazione grave per fare però una manovra che poggia su una fiscalità progressiva e redistributiva e su un piano di investimenti di carattere straordinario per rilanciare l’economia cittadina”

Inoltre il sindaco ha discusso in merito ai campi rom: “Noi vogliamo eliminare nel giro dell’anno quei campi dove vivono in condizioni inaccettabili degli essere umani. Interventi e finanziamenti importanti li abbiamo fatti per dare da un lato una sistemazione degna a queste persone, ma un minuto dopo non consentiremo che ci sarà più un campo rom nelle condizioni che stiamo vedendo adesso nella nostra città”

Infine il sindaco ha dichiarato: “Chiederemo un tavolo al governo su Napoli  perché la nostra città prima di altre ha cambiato passo. Al Governo discuteremo la ristrutturazione del debito: la giunta Iervolino ci ha lasciato centinaia di milioni di debiti che dobbiamo rinegoziare col governo, come merita una città che è ripartita.”

Mario De Angelis

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