Cosa spinge un calciatore, già strapagato, a rendersi parte di frode per qualche migliaio di euro in più? Quando quel di più che illegalmente il calciatore si procaccia, costituisce un anno intero di stipendio di un suo qualunque sostenitore? Pare facile adesso elencare nomi, situazioni, eventi, date e fornire prove atte a decostruire l’immenso e dorato castello del calcio. Uno sport, un gioco, un intrattenimento che negli anni è divenuto il fulcro di spostamenti di danaro capaci, ad oggi, di riparare la crisi economica che pervade il bel paese. Invece accade il contrario. Chi più ha, più vuole ed avrà in un modo o nell’altro, meglio se scommettendo cifre esorbitanti ai danni di chi il calcio lo segue per passione perdendoci tempo e soldi, vuoi per le modeste e stavolta lecite puntate sul come finirà una partita, vuoi seguendo ovunque una trasferta conduca questi paladini dell’ingiustizia. Il nuovo calcio è fondato su deferimenti, indagini, interrogatori, probabili radiazioni, retrocessioni, penalità ed arresti. Ieri, 28 maggio, ha avuto inizio un’altra fase concreta del mega processo del “calcioscommesse”, che già in una prima fase, nel giugno 2011, aveva già visto l’arresto di altre 16 persone, tra cui l’ex calciatore “Beppe” Signori e gli altri calciatori Marco Paoloni, nonché Vincenzo Sommese e Marco Micolucci. La seconda tranche del dicembre 2011, portò agli arresti l’ex calciatore del Piacenza, Carlo Gervasoni. Si parte, adesso, con gli arresti dell’ex-capitano della Lazio, Stefano Mauri e l’ex-centrocampista del Genoa, Oscar Milanetto accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ed alla frode sportiva. Stessa accusa per Cristian Bertani della Sampdoria. Si preveda la stessa sorte per Giuseppe Sculli, ad oggi al Genoa, graziato per ora dal gip. E si continua: 19 sono le ordinanze di custodia cautelare che portano le forze dell’ordine a presentarsi con un blitz a Coverciano, ritiro degli impegnati con la nazionale. Domenico Criscito, in lista per la partita dell’Italia, s’è visto consegnare un avviso di garanzia col quale dirà “arrivederci, Italia” per tenersi sul territorio a disposizione delle indagini, dove anche lui è stato nominato. Criscito compare in varie foto che lo immortalano con Sculli e due soggetti che Criscito definisce capi ultrà del Genoa, gli inquirenti “zingari”. Lo stesso allenatore della neopromossa campione d’Italia, la Juventus, passa con nonchalance dalla gioia dello scudetto all’incubo del calcio, anch’egli è nell’elenco degli indagati, nonostante proclami la sua estraneità ai fatti in lacrime, appoggiato dal presidente Agnelli. Conte, stando alle parole del giocatore Carobbio, avrebbe preso accordi per un pareggio nel match fra Novara e Siena, allenata all’epoca dallo stesso Conte. Anche il presidente della società senese, Massimo Mezzaroma, è indagato per circa 8 partite disputatesi in serie B. Indagati anche un altro azzurro, difensore della nazionale e della Juventus, Leonardo Bonucci, però convocato da Prandelli per la partita dell’Italia, e l’ex-milanista Kaladze. La matassa di avvenimenti si sposta oltralpe, a questo punto, come se non bastassero le vergogne italiane, spuntano nomi di slavi ed ungheresi, congiunti alle vicende italiane del bari da Carobbio, stando a quanto sostiene il gip della procura di Cremona, Salvini (ricordiamo che la “last bet”, nome dell’inchiesta, è dislocata in varie prefetture, quali quella di Napoli e Bari). Mentre Milanetto, stando alle accuse di Gervasoni, incassava euro vendendo Genoa-Lazio agli stessi lavi, ghiotti del calcio italiano facilmente corruttibile e certi di trovare qui terreno fertile per loschi affari. Paradossalmente la vicenda arriva alla vigilia degli europei, la scorsa scossa al mondo del calcio italiano fece da entrée ai mondiali dove l’Italia giocò molte delle sue partite tra striscioni giustamente accusatori e fischi. Chissà cosa sarà l’Italia calcistica agli occhi degli altri paesi? Sempliciotti? Furbi a metà? Le prime pagine delle più importanti testate europee anticipano un’estate colma di verità da far emergere.
Significative le parole del presidente del Consiglio, Monti, a testimoniare quanto un mero sport sia divenuto potente: “Il calcio andrebbe sospeso per un paio di anni. Bisogna esaminare l’invisibile ricatto pieno di omertà con giocatori che si sono tolti la maglia di fronte a chissà quali minacce da parte di “poteri occulti” dando vita ad uno spettacolo spaventoso (in riferimento alla partita quasi sabotata dagli ultrà del Genoa, n.d.r.)”.
Noi riportiamo altre frasi, lasciando che il lettore giunga a conclusioni da solo:
– Zamperini e le conversazioni su Skype: “Attorno all’aprile 2011 Cassano, con il quale parlavo attraverso Skype, mi presentò in video Gervasoni, che vedevo per la prima volta. Cassano mi disse che questa persona voleva mettermi in contatto con altre persone senza specificare altro. (…) Avevo comunque capito che questa richiesta si ricollegava alla mie conoscenze nell’ambito del calcio. (…) Successivamente ho ricevuto una telefonata in inglese da parte di una persona che successivamente apprendevo chiamarsi Cristian e che ho riconosciuto in Hilievsky (principale latitante del calcioscommesse, a capo della “gang degli zingari”, n.d.r.). Questi mi disse che aveva necessità di conoscere quanto più possibile giocatori di calcio in quanto lui ed altre persone intendevano proporre la manipolazione di alcune partite”;
– Bellavista (ex-calciaore) e le criminalità: “Devono capire che se loro hanno dietro il cinese io ho dietro la ‘ndrangheta e la camorra, non hanno a che fare con degli squattrinati qualsiasi”;
– Signori e gli asiatici: l’ex calciatore Luigi Sartor racconta di un incontro con alcuni milionari asiatici avvenuto proprio a casa di Signori.
Anna Di Nola