Il sindaco Pasquale Aliberti, questa mattina, ha partecipato al convegno organizzato dall’Anci in collaborazione con l’Agenzia del Demanio sul tema ‘Trasferimento dei beni demaniali di interesse storico-culturale – stato di attuazione a due anni dal Dlg n.85/2010 presso la sede nazionale dell’Anci.
Nell’occasione hanno relazionato il Comune di Scafati nella persona del Sindaco Pasquale Aliberti, il Comune di Torino, S.Gimignano, Castiglione del Lago e Forlì.
“Il Comune di Scafati – ha dichiarato il primo cittadino – tra i pochi comuni del sud ad aver avviato un programma di valorizzazione di un bene di interesse storico-culturale, quale il Polverificio Borbonico e ad aver avviato la procedura di acquisizione della struttura al patrimonio comunale, per la realizzazione di un polo per la promozione della cultura e della ricerca scientifica, ha oggi portato all’attenzione dei sindaci dell’Anci la sua testimonianza, quale esempio per altri comuni.
Tale progetto, che riguarda il Polverificio e l’Istituto Sperimentale dei Tabacchi, parte da una visione più ampia che attiene al programma di rigenerazione urbana del Più Europa. Attraverso questi fondi, infatti, ci siamo posti l’obiettivo di riqualificare un’area precisa in cui ricade anche il Polverificio, situato in una porzione di territorio strategica a ridosso della vicina Pompei. Da qui, l’idea di acquisire al patrimonio comunale la struttura, nell’ottica di una valorizzazione del nostro patrimonio culturale attraverso investimenti privati. Un progetto che intendiamo portare avanti, forti di altre esperienze sul territorio che coinvolgono direttamente i privati e che attengono all’ex Manifattura dei Tabacchi e alla reindustrializzazione dell’ex Alcatel, i cui lavori andranno a breve in appalto. Una sfida, la nostra, che poggia proprio su queste basi, senza le quali non avrebbe senso acquisire un immobile al patrimonio comunale. Tale percorso, se portato avanti correttamente, può rappresentare un volano per attuare finalmente il federalismo demaniale. Il recupero e il reinserimento di immobili pubblici nel circuito economico vuol dire avere nuovi spazi fruibili e sostenere al contempo la crescita e lo sviluppo della città, pesantemente colpita dai tagli operati dal governo centrale”.