Pompei: fumata nera sulla Cartiera. Sit- in al cantiere e al Comune

A meno di un mese dell’apertura del centro commerciale “La Cartiera”, prevista per il 14 giugno, la questione degli ex lavoratori aticarta non è ancora risolta. Dopo le molteplici rassicurazioni ricevute circa il rispetto degli accordi, la doccia fredda arriva alla firma dei contratti. I sindacati, rappresentati da Gennaro Torre, CGIL, Domenico Cascone, UIL, e Raffaele De Gennaro, RSU, e i lavoratori si sarebbero trovati di fronte a rapporti di lavoro diversi da quelli pattuiti nel corso dell’ultima riunione con la Fergos in conformità all’accordo del 2006. All’esito di quest’ultimo vertice, infatti, era stato ribadito l’impegno a rispettare la convenzione con cui è stata possibile la conversione da cartiera a centro commerciale e in particolare il lavoro a tempo pieno e indeterminato. Le figure professionali di riferimento, inoltre sarebbero state quelle dei servizi, con esclusione di alcune mansioni, della vigilanza e del commercio. Tuttavia i contratti che lavoratori e sindacati avrebbero dovuto sottoscrivere in concreto sarebbero stati differenti da quelli previsti. Invece dell’impiego nel servizio di vigilanza non armata gli ex aticarta hanno ricevuto la proposta del contratto di portierato che non solo prevede una paga inferiore, pari a 750 euro netti, per un quarantacinque e non quaranta ore, ma anche la possibilità di essere collocati fuori sede. Problemi sono sorti anche sul fronte degli addetti al commercio che da gennaio sarebbero passati da quaranta a trenta ore settimanali, e nei servizi, dove lo sgravio di mansioni non veniva garantito. A fronte di queste novità negative lavoratori e sindacati nella mattina del 29 maggio hanno organizzato dei sit- in prima davanti al cantiere dell’ipermercato, poi sotto il comune. Al termine delle proteste gli ex dipendenti aticarta hanno ottenuto un incontro col sindaco Claudio D’Alessio e col vertice di Coopsette per la mattina del 30 aprile. Non resta, quindi, che attendere l’ulteriore sviluppo di questa lunga e travagliata vicenda, sperando che si possa realmente scrivere la parola fine.

                                                                                                                      Claudia Malafronte

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