Il Consiglio Regionale della Campania rinvia ancora una volta l’approvazione del Registro regionale dei Tumori.
Evidentemente un anno e passa di confronti, solleciti, proposte, emendamenti e presenza fisica nel “palazzo” e fuori non è servito alle forze politiche regionali, soprattutto di maggioranza, a prendere coscienza dell’urgenza e indifferibilità dello stato di disastro ambientale dei tre quinti del territorio regionale che, già da alcuni anni ma con picchi nei prossimi due decenni, produrrà una vera e propria emergenza sanitaria nell’intera popolazione esposta.
Eppure una proposta “bipartizan” è pronta da tempo, emendabile quanto si vuole, ma in grado stabilire un punto importante: istituire una Rete di conoscenza diretta, scientifica e certificata sull’intero territorio di tutte le ASL campane in grado di stabilire i vari indici di incidenza , morbilità e mortalità e mettere finalmente in relazione gli incrementi di casi di cancro con l’esposizione a ipotetici fattori di rischio nella terra devastata dalla più grave emergenza rifiuti del dopoguerra, dove le cave hanno ingoiato (con la complicità di camorristi e pseudo tali, con la miopia di una politica distratta e con l’insufficienza dell’azione repressiva e inquirente) per decenni le scorie delle fabbriche del Nord, dove quotidianamente si scoprono casi di inquinamento delle falde acquifere, e dove la spazzatura viene bruciata impunemente sprigionando quantità industriali di diossine.
Eppure l’attuale PdL del Registro tumori regionale contiene importanti elementi positivi che, se approvata così, farebbero di tale norma un modello legislativo regionale senza pari in Italia.
La partecipazione e la condivisione di dati certi a disposizione di tutta la comunità scientifica regionale che comprenderebbe, a titolo gratuito, finanche i Medici e i Pediatri di medicina generale, gli specialisti ambulatoriali e l’Associazione dei Medici per l’Ambiente.
Un’ampia area di condivisone che da sola garantirebbe la trasparenza della certificazione dello stato di salute della popolazione e la necessaria tutela di dati sensibili.
Proposta alla Commissione Sanità a marzo 2011 discussa e rivoltata come un calzino fino alla sua apparizione in Consiglio ad aprile 2012 dove, nonostante le promesse di una rapida approvazione, viene rinviata in Commissione per mancanza di copertura finanziaria (solo 800 mila euro disponibili a fronte di una previsione di 1 milione e mezzo).
Intanto si approva un incremento di spesa di oltre due milioni di euro per il portale web regionale (magia dell’ e-governance in tempi di internet a fronte della salute dei campani e dei suoi malati di cancro ed altre patologie direttamente riconducibili al disastro ambientale).
Pertanto alla luce dell’ennesimo rinvio la Rete dei Comitati vesuviani (Zero Waste Italy) nell’esprimere la più profonda delusione chiede al Presidente della Commissione Sanità On. Schiano, al Presidente del Consiglio on. Romano e ai Capigruppo di tutte le forze politiche del Consiglio regionale un incontro urgente perché fin dalla prossima seduta del Consiglio Regionale, si porti, come concordato, al primo punto dell’o.d.g. il Registro regionale dei Tumori e si proceda alla sua rapida e definitiva approvazione.
Lo chiedono tutti i cittadini campani stanchi di una politica sempre più disattenta al bene primario della salute.
Rete dei Comitati vesuviani (Zero Waste Italy)