Mariglianella, festa della Repubblica: messaggio del sindaco e del presidente del consiglio comunale

Il 2 giugno si celebra la Festa della Repubblica  per ricordare la nascita della Repubblica Italiana.

Il 2 e il 3 giugno del 1946, infatti, si tenne il referendum istituzionale con il quale gli italiani furono chiamati alle urne per esprimersi su quale forma di governo, monarchia o repubblica, dare al Paese. Gli italiani scelsero la Repubblica. Oggi, a distanza di 66 anni da quello storico pronunciamento popolare, ci troviamo a celebrare questa ricorrenza tra le mille difficoltà che attanagliano la nostra società, il nostro Paese e, più in generale, le nazioni di tutto il mondo.

Come rappresentanti delle istituzioni locali, riteniamo che il miglior modo, serio e responsabile, di commemorare questa ricorrenza sia quello di rivolgere il nostro pensiero a tutti gli avvenimenti, i fatti di cronaca e gli accadimenti che stanno attraversando e scuotendo l’Italia, l’Europa, il Mondo.

Innanzitutto, la crisi globale che sta mettendo in ginocchio le economie mondiali, una recessione senza precedenti che genera un’inflazione incontrollata, a fronte della quale il potere di acquisto della moneta si affievolisce sempre più, avendo come conseguenza la contrazione dei consumi, la paralisi degli investimenti, una sfiducia generalizzata nei mercati e la fuoriuscita delle aziende da un virtuoso ciclo produttivo e distributivo.

Anche il nostro Paese con l’Euro, all’interno dell’ampio contesto Europeo, è stato investito in pieno dalla crisi globale e dalla recessione economica;

i prezzi di tutti i beni di consumo, in particolare quello della benzina, sono schizzati verso l’alto; molte piccole  e medie imprese sono costrette a chiudere i battenti perché schiacciate e soffocate da un fisco troppo rapace, opprimente e asfissiante; il livello dello spread manda in fibrillazione i nostri conti pubblici minacciando la tenuta della nostra economia; il tasso di disoccupazione, in particolare quello relativo al lavoro giovanile, dilaga andando alla deriva e assumendo i connotati di una vera e propria piaga sociale; ogni giorno, accanto ai già tristi fenomeni del precariato, del lavoro nero e delle cosiddette morti bianche, stanno prendendo piede altri fenomeni, altrettanto gravi e preoccupanti, come quello degli “esodati” e quello dei  “suicidi di Stato” per la mancanza di lavoro o per l’impossibilità di sbarcare il lunario. Il pensiero, poi, corre al diffuso clima di antipolitica che sta attraversando il nostro paese, iniettando nell’opinione pubblica dosi massicce di sfiducia nella politica e nelle istituzioni; i volantini delle Brigate Rosse che hanno ripreso a circolare, con una serie di minacce che evocano i periodi bui degli “anni di piombo”; il terribile terremoto dell’Emilia Romagna, un sisma che ha spezzato vite umane, distrutto famiglie e polverizzato una parte del patrimonio artistico; e infine il vile e barbaro attentato alla scuola “Francesca Morvillo Falcone” di Brindisi, un gesto terroristico che, posto in essere in concomitanza con la ricorrenza dell’anniversario dell’assassinio di Giovanni Falcone, ha causato la morte di una ragazzina, Melissa Bassi, oltre al ferimento di alcune alunne.

Il modo migliore per commemorare e onorare questo 2 giugno, la Festa della Repubblica, è quello di riflettere su tutti questi avvenimenti, affinché le istituzioni, nazionali e locali, grandi e piccole, ciascuna per le proprie competenze, si rimbocchino le maniche e, con alto senso di responsabilità, sappiano adoperarsi per il superamento della crisi grazie a politiche di sviluppo che affianchino la pur necessaria politica del rigore; affinché l’Italia, il nostro Paese, sia davvero una Repubblica Democratica fondata sul Lavoro (come recita la Costituzione); affinché la Scuola, come massima istituzione della Cultura, ritorni ad essere un luogo sicuro per la crescita e la formazione delle future generazioni; affinché la cultura della legalità, della giustizia e della solidarietà sociale prevalga sempre sull’illegalità, su ogni forma di criminalità organizzata e su ogni tipo di umana vessazione.

 

     IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE                                               IL SINDACO

                          Rocco Di Maiolo                                                                                       Felice Di Maiolo 

 

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