Il raggiungimento dell’obiettivo balneabilità dell’intera costa porticese sembra essere la conclusione di un percorso iniziato anni fa. I dati forniti dall’ARPAC che sancisce la revoca del divieto di balneazione nelle acque porticesi, sarebbero il risultato di anni di lavori “invisibili”, iniziati alla fine degli anni novanta. Sulla questione abbiamo rivolto le nostre domande all’ex sindaco della città della Reggia, Leopoldo Spedaliere, primo cittadino dal 1996 al 2004 ed ex presidente della Tess. Leader della DS, Spedaliere ha governato Portici tra mille difficoltà, travolto dalla questione Kerasav e dallo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche, poi reintegrato e assolto da ogni accusa con formula piena perché “il fatto non sussiste”.
Lei ha governato Portici, quindi conosce molto bene il territorio. Cosa ne pensa del ritorno alla balneabilità delle acque porticesi, nonostante i pessimi risultati ottenuti dai comuni limitrofi?
“Credo sia una conclusione di un percorso iniziato anni fa. Quando divenni sindaco nel 1996 ci tenni ad inaugurare la spiaggia delle Mortelle. L’evento avvenne dopo pochi giorni il mio insediamento, in un certo senso con organizzazioni di spettacoli e kermesse siamo stati noi a stimolare la movida al Granatello. Nel ’96 iniziai un estenuante lavoro con il governo e successivamente
con il presidente della Regione, Antonio Bassolino, per riottenere il finanziamento che era stato revocato che avrebbe permesso di iniziare i lavori per il collettore, poi per la copertura del verde per le strade che portano al Granatello e per l’illuminazione con i pali retratti. Di fatto Cuomo firmò con Bassolino un protocollo che impegnava la Regione a stanziare sette milioni di euro che sarebbero serviti per la copertura a verde della passeggiata. Soldi che – con l’avvento della nuova amministrazione Regionale – non sono mai arrivati. Avere le acque balneabili e non avere la passeggiata a verde che affaccia sul mare e spiagge usufruibili, non ha senso. Ovviamente la notizia della balneabilità è una buona notizia per Portici, sono contento, lo sento un risultato raggiunto grazie anche al prosieguo del lavoro da me iniziato. Ma mi chiedo su quali spiagge potremo godere del nostro mare? Solo su quella delle Mortelle?”
Ha parlato di prosieguo di un lavoro iniziato anni fa. Come giudicherebbe l’amministrazione Cuomo?
“Non è semplice giudicare una amministrazione. Può essere fuorviante giudicare l’operato di un governo cittadino dai risultati visibili. Anche perché bisogna stabilire quali sono i risultati: quelli che si vedono? Non sempre. Molte amministrazioni comunali sono straordinariamente importanti per quello che non si vede. Per quello che posso giudicare – non avendo mai fatto parte di questa amministrazione comunale – sembra che Cuomo abbia svolto un lavoro positivo. Se devo dare un merito alle amministrazioni comunali che si sono susseguite a Portici e quello di aver dato continuità ai lavori iniziati dai sindaci precedenti. E’ ovvio che poi se ti trovi al posto di un altro faresti diversamente. Veda, criticare è la cosa più semplice di questo mondo”
E se dovesse fare un confronto tra la sua amministrazione e quella attuale?
“E’ difficile fare confronti, sono epoche diverse. Abbiamo avuto consistenze di maggioranza diverse, anche la politica stessa è cambiata nel tempo. La mia amministrazione ha avuto più difficoltà perché molte cose le abbiamo iniziate noi, e si sa quando si inizia tutto è più difficile”
Quindi questa amministrazione, in alcuni punti, ha avuto la strada spianata dal suo precedente lavoro?
“Parlare di strada spianata è eccessivo. Cuomo in qualche modo ha concluso i progetti che avevo iniziato io. Ad esempio i progetti della piscina comunale, villa Mascolo, villa Fernandez, il centro congressi al Capitol, il rilancio della fascia costiera, la sistemazione di piazza San Pasquale, la raccolta differenziata, sono progetti ed iniziative avviate dalla mia amministrazione”
La sua amministrazione fu travolta dallo scandalo Kerasav e fu sciolta per infiltrazioni camorristiche. Ma come è andata a finire?
“E’ andata a finire che io fui reinsediato, poi mi dimisi e poi ancora il Consiglio di Stato disse che aveva sbagliato, dato che c’era ancora il caso Kerasav aperto. Infine il tutto si concluse con l’assoluzione perché il fatto non sussiste. La cosa triste è che la Kerasav è ancora abbandonata. Sarebbe stata un’opera pubblica costruita praticamente a costo zero, dato che la Regione aveva messo a disposizione ben dieci miliardi delle vecchie lire per la restaurazione e sette miliardi su tredici venivano forniti dal patto territoriale”.
Ad un ex sindaco la domanda è d’obbligo: scenderà nuovamente in campo alle prossime elezioni?
“Portici avrà un sindaco fino al 2014. Credo che Portici abbia ben altri problemi, come tutti gli altri comuni del resto. Parlerei volentieri dei tagli che non permettono ai comuni di sostenere le politiche sociali, di incentivare il commercio, di poter organizzare eventi culturali, sportivi, punti di aggregazione, piuttosto che parlare di candidature. E’ ancora prematuro per fare delle scelte”
Andrea Scala