Tratto graffi(a)to

Corso obbligatorio di eyeliner. Perché è il protagonista indiscusso del make up. Dagli anni Sessanta, quando era il marchio di fabbrica di vamp platinate a caccia di milionari , l’eyeliner si è sempre adeguato alla storia delle donne : sbavato ( e allucinato ) sugli occhi delle figlie dei fiori, ben delineato e impeccabile per le signore bene degli anni Ottanta, più sbrigativo e minimalista per le manager dei Novanta . Oggi, come un’ulteriore evoluzione , sfodera il suo lato artistico , libero di esprimersi con enfasi e personalità , diventando un beauty graffito . La forma dell’occhio non detta più legge , quindi l’eyeliner vive in modo indipendente e da solo può dar forza ad un trucco intero . Esempi eccellenti visti sulle passerelle : effetto smoky eyes , molto sfumato , che crea un’ombra ordinata e pulita ; decisamente aggressivo con la virgola a forma di taglierino ; linea spessa e molto allungata all’esterno per un look punk rivisitato . Addirittura , il tratto può seguire la forma dell’orbita e allungarsi verso l’alto , mentre sotto invece è volutamente impreciso , finendo nelle linee di disidratazione , tipo “sono andata a letto senza struccarmi “ . Il consiglio ? L’abbinamento al mascara per non rischiare l’effetto bambola . Alle teenager nessun suggerimento . Abilissime sperimentatrici , scarabocchiano alla grande con matite , khol e pennellini . Di solito , le girls non hanno mezze misure : circondano il tutto con una bella riga , sottolineando anche la parte interna dell’occhio . Sperimentare , dunque, gioiosamente e andare a mano libera ( più difficile ma creativo ) , oppure ispirarsi ( più facile e rassicurante ) a Nicolas Degennes , direttore artistico del maquillage Givenchy e grande appassionato di graffiti che all’eyeliner nero sovrappone un tratto colorato di matita blu o verde per dare maggior movimento allo sguardo.

Prendere nota , copiare e adattare!!!

M.Chiara D’Apolito

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