È stato un consiglio comunale acceso quello convocato per la mattina di domenica 3 giugno sulla “Problematica dei lavoratori ex Aticarta”, come richiesto dai consiglieri comunali Raffaele De Gennaro, Giuseppe Del Regno, Giorgio Arpaia e Alberto Robetti. In un’aula consiliare gremita fino all’inverosimile si sono fronteggiate due mozioni. L’una, di maggioranza, presentata dal vice- sindaco Claudio Alfano che ribadisce l’impegno a rispettare l’accordo del 2006 per l’assunzione prioritaria a tempo indeterminato e pieno dei lavoratori ex Aticarta, impegno riaffermato anche dal sindaco Claudio D’Alessio nel suo intervento. L’altra, presentata dai consiglieri Raffaele De Gennaro, Giorgio Arpaia, Alberto Robetti, Giuseppe Del Regno, Alfredo Allaria, Alfredo Benincasa, nella quale si sottolineano le incongruenze tra la convenzione e i contratti. Tanti i punti dolenti: la possibilità di lavorare in altri siti, il tempo pieno (in alcuni casi da gennaio si passa a 30 ore settimanali), la mancata considerazione della professionalità pregressa e, soprattutto, le preoccupazioni per il futuro per l’organico dei servizi che sembra sovradimensionato. Per questo si chiedeva un ripristino della legalità e il coinvolgimento di tutte le istituzioni impegnate nel protocollo del 2006. Già nel dibattito si evidenzia la tensione tra i due schieramenti culminata nello scontro tra il consigliere Arpaia e il presidente del consiglio comunale Ciro Serrapica, che nel suo intervento si è difeso dall’accusa di essere stato totalmente assente, come tutti i consiglieri di maggioranza, alla protesta dei lavoratori che hanno trascorso mercoledì notte al comune. Il momento clou è stato quello della votazione: quando la mozione di minoranza è stata votata solo dai proponenti, i lavoratori, adirati, hanno abbandonato l’aula protestando vivacemente, sentendosi traditi dall’amministrazione. Tante le reazioni, a cominciare dai sindacalisti Domenico Cascone (UIL), Gennaro Torre (CGIL) e Raffaele De Gennaro (RSU): “È una vergogna, siamo senza parole. Comunque continueremo il nostro corso sindacale anche senza la politica”. Un altro commento arriva da Del Regno: “Nel 2007 votammo la riconversione per i lavoratori non per Coopsette. Mi dispiace che quest’amministrazione non abbia previsto un organo di controllo su abusi che potrebbero derivare dalla costruzione dell’impianto, mentre i cittadini si affannano a chiedere condoni”. Ancora un parere proviene da Ferdinando Uliano, coordinatore del Forum delle Associazioni presente con i suoi componenti: “Esprimiamo la nostra solidarietà ai lavoratori che non sono stati minimamente rispettati e hanno atteso per un’ora l’inizio del consiglio”. Un’ analisi politica giunge da Vincenzo Mazzetti, segretario del circolo PD di Pompei: “Innanzitutto il consiglio è stato chiesto da un quinto dei consiglieri, e la maggioranza, in particolare il Presidente Serrapica, ha cercato di appropriarsene. Il suo intervento, poi, è stato quanto mai inopportuno, perché è il presidente del consiglio comunale non un consigliere. Il nostro partito esprime piena solidarietà ai lavoratori che abbiamo seguito dall’inizio e sosterremo anche dopo l’apertura del centro commerciale se dovessero esserci, come temiamo, ulteriori problemi”. Questo dunque l’esito di una giornata che lascia ancora spazio a chi crede che l’ipermercato stroncherà il commercio a Pompei e non salverà i lavoratori ex Aticarta.
Claudia Malafronte