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San Giorgio: Movida notturna, cittadino esasperato scrive alla Procura di Napoli

Rumori di ogni tipo, musica ad alto volume proveniente da auto in sosta vietata in seconda o terza fila, grida altisonanti e scomposte, motorini che sfrecciano da una parte all’altra della strada, alcool a fiumi, la movida notturna rompe il sonno dei residenti di via Picenna, ai confini con Portici. Tutto nasce circa un anno fa a seguito dell’apertura della paninoteca “Panininissimo”, divenuta luogo di ritrovo per i giovani dell’area vesuviana ma anche, a quanto pare, sede di persistenti schiamazzi notturni. La situazione è divenuta così insostenibile che un cittadino è stato costretto a sporgere denuncia, presso le autorità competenti, per disturbo della quiete pubblica a causa di rumori e schiamazzi notturni. «Ogni notte è il solito copione – racconta esasperato Ciro Papa, residente in via Galante ma il suo appartamento, al primo piano, sovrasta proprio la paninoteca – il locale durante la settimana rimane aperto fino alle 5 del mattino, mentre nel week-end anche fino all’alba, cioè alle 7 o 8. I clienti consumano cibi e alcolici, facendo chiasso e conversando ad alta voce oltre l’orario consentito, con annessi caroselli di auto e motorini a qualsiasi ora bloccando la viabilità stradale. Per non parlare dello stato in cui viene lasciata la strada dopo la chiusura della paninoteca: bottiglie e cartacce sparse qua e là nonché odori nauseabondi dovuti all’utilizzo della griglia per la cottura della carne che appestano l’aria». Solo quest’ultimo basterebbe per incorrere in un reato penale. Tutto ciò in spregio alle normali regole del vivere civile ed, in particolar modo, in violazione di un’ordinanza comunale sulla liberalizzazione degli orari di chiusura (la n° 27 del 24 febbraio 2012) in cui si precisa che per avere una attività aperta nella fascia oraria dalle ore 24: 00 alle 06:00 «è necessario darne notizia allo Sportello Unico per le Attività Produttive con sottoscrizione e invio di comunicazione attestante la conoscenza della normativa su emissioni sonore, disturbi della quiete pubblica, lavoro notturno del personale, ecc.». A tal proposito pare che l’istanza presentata dai titolari di “Paninissimo” sia stata giudicata “inefficace” e intanto gli schiamazzi continuano. Papa spiega che dapprima avrebbe voluto bonariamente risolvere la questione, dopo aver più volte manifestato il disagio vissuto dalla sua famiglia ai titolari dell’esercizio, ma non ci sarebbe riuscito per l’assoluto disinteresse mostrato da quest’ultimi e poi sarebbe passato direttamente alle vie legali. Da qui la denuncia alle forze dell’ordine nonché alla Procura della Repubblica di Napoli e al sindaco di San Giorgio a Cremano, ma Papa continua a lamentare la latitanza delle istituzioni:«Ho raccolto materiale fotografico – dice – fatto esposti, denunce e segnalazioni agli uffici comunali, ho chiesto a novembre dello scorso anno di essere ricevuto dal sindaco e non ho avuto alcuna risposta, nessun rilievo fonometrico, nessun controllo fumi e mai nessuna indagine o sopralluogo è stato compiuto, né alcun tipo di controllo, sanzione o denuncia da parte delle forze dell’ordine». Il sig. Papa non difende solo i diritti personali e dei suoi figli, ma anche, se non soprattutto, quelli della moglie, affetta da una grave patologia invalidante e in stato depressivo, che richiede un assoluto ed indispensabile riposo notturno che è sistematicamente compromesso al punto da inficiare così il regolare processo di guarigione e causare un peggioramento delle già precarie condizioni di salute. «Chiedo all’autorità giudiziaria –  conclude Papa – di accertare se quanto esposto violi le vigenti normative in materia di quiete pubblica e privata, igienico-sanitaria, viabilità, corretta condotta d’esercizio dell’attività commerciale, ponendo in essere ogni iniziativa utile alla risoluzione delle eventuali infrazioni». Intanto, persistono i bagordi della movida notturna e i cittadini, disperati e stanchi (è proprio il caso di dirlo), reclamano giustizia e maggiori controlli da parte delle forze di polizia ma soprattutto di tornare a dormire sonni tranquilli.

                                                                                                                            Claudio Di Paola

 

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