«Un bilancio duro ma sicuramente degno di una politica seria e finalizzata a risollevare le sorti di Cercola. Per cause assolutamente non ascrivibili a questa amministrazione ci siamo trovati a fronteggiare una situazione imprevista e assolutamente non voluta». Le parole di Mario Montella, assessore della giunta Tammaro giungono quasi come risposta alle affermazioni dell’opposizione che parla di “superassessori” e “supertecnici” pagati con le tasche dei contribuenti.
«La verità è che a Cercola non esistono superassessori ne, tantomeno, supertecnici, non parliamone poi di “superstipendi”. Se l’opposizione ha aggiunto Montella continua ritornare sulla questione del direttore generale, penso sia ora che si cerchi qualche nuovo argomento, magari più concreto, da utilizzare per una anticipata propaganda elettorale.
Quando, poi, si parla di indebitamenti provocati senza che si siano visti né sviluppo, né opere pubbliche, invito chiunque faccia simili affermazioni a circostanziare quanto dice e contestualmente a fare una visita a Caravita per verificare se non siano state concretizzate opere pubbliche, del resto visibili in tutto il paese. La verità è che Cercola ha dovuto subire l’assenza di un ufficio di controllo sulle spese e che si è visto piombare addosso un debito che era facilmente evitabile».
Per Montella il bilancio che si andrà ad approvare sarà figlio di una attenta politica di austerity che, anche senza lo sforamento del patto di stabilità, avrebbe dovuto effettuare tagli ai servizi. Un esempio su tutti possono essere le politiche sociali per le quali sino ad oggi il comune cercolese aveva destinato una spesa pari a circa venti euro a cittadino a fronte de sette, otto euro spesi da tutti i comuni viciniori. «Va da sé che una tale situazione oggi non è più sostenibile, ma ciò non significa venire meno agli impegni verso i più bisognosi. Bisognerà rivedere alcune politiche e assicurare comunque il minimo indispensabile ai nostri concittadini».
Ritornando ai super compensi, Montella ha aggiunto e sottolineato che a fronte dei minimi compensi percepiti sin’ora, da oggi in poi, proprio per dare un segnale di coerenza e vicinanza ai problemi dei cittadini, l’intera giunta, nonché il presidente del consiglio, hanno rinunciato ai rimborsi. Poca cosa certamente, ma un segnale importante che andava dato. «Da oggi il nostro impegno sarà individuabile come volontariato. Alla faccia dei superstipendi».