Terme di Stabia, sostituzione Trevisan. Carrillo: “Accelera morte di azienda e consiliatura”

La questione termale si ingarbuglia al punto che Carlo Trevisan, uomo dal lungo, qualificato e sostanzioso curriculum, ha annunciato le sue dimissioni dopo un breve e serrato colloquio con il sindaco Bobbio. Voglio solo sperare che le dimissioni del direttore siano frutto di una riflessiva decisione maturata, ed assunta, in relazione a motivazioni di ordine personale e/o in attinenza alle difficoltà gestionali di un’azienda che versa ormai in gravissime difficoltà economiche, e da circa un anno in regime di 2447 del c.c.. In caso contrario, preso atto che a sostituirlo non dovrebbe essere Enrico Bondi, sarebbe altresì preoccupante registrare che il management di questa azienda debba risultare solo, ed esclusivamente, espressione di una catastrofica e becera spartizione di poltrone mirante a garantire la contropartita per un percorso sereno del bilancio che molto presto farà capolino in consiglio comunale, tutto ciò ai danni di un’azienda che dovrebbe rappresentare il fiore all’occhiello della nostra città nonché le fondamenta di quella trasformazione turistica della Castellammare futura. Questa scelta accelera la morte naturale dell’Azienda e della consiliatura. Per farla breve, al Solaro si annuncia un ritorno in grande stile della “Banda del Parco”seppur rimaneggiata, è proprio vero che l’assassino torna sempre sul luogo del delitto. A voler sintetizzare la vicenda secondo un antico detto napoletano si potrebbe affermare:” Io, a cagnà Pepp pè nu Zi Pepp, mò me teng a’ Pepp mio”. Ecco che in questa delicata configurazione, come d’incanto, ricompare il redivivo e spumeggiante ex presidente del C.d.A. di Terme di Stabia che a memoria avevamo lasciato, fortunatamente per azienda e lavoratori, ai primi di agosto dello scorso anno con una decina di domande rimaste da allora inevase, a tutt’oggi molto apprezzato per la sua nuova attività, il fotografo, meno redditizia ma sicuramente di alta visibilità tanto da interessare addirittura la “Coronas” del più famoso Fabrizio.

Ci eravamo lasciati con queste semplici 10 domande:

1)      Per quale motivo, a suo avviso, Lei è stato scelto dal Sindaco Bobbio per rivestire il ruolo di presidente del CdA di un’azienda prestigiosa quale quella di Terme di Stabia?

2)      Come mai il suo fantomatico piano di rilancio, quello redatto da Penelope senza che sia mai stato deliberato dal CdA di Terme e alcun incarico alla società formulante, non risulta che sia mai stato discusso né in ambito aziendale né in ambito della maggioranza?

3)      Quale rapporto esiste tra l’associazione da Lei presieduta, Agorà, con il titolare della licenza di somministrazione bevande che gestisce la buvette al parco idropinico?

4)      Per quale motivo Lei ha scelto di noleggiare, alla modica cifra di 58.000,00 €uro, il palco al parco idropinico, pur disponendo di un palco in condizione ed agibile che ha provveduto a far sfasciare, nonostante sia stato rimesso a nuovo appena l’anno scorso alla modica cifra di solo 500,00 €uro, tanto in relazione all’art. 2447 c.c. nella quale si trova l’azienda?

5)      Alla luce del grave Flop organizzativo della stagione degli eventi programmata al parco, Lei riaffiderebbe alla Ciemme Animazioni l’incarico di curare il cartello degli eventi per la prossima stagione, considerando che neanche un misero €uro risulti incassato dall’azienda per l’utilizzo del parco, così come previsto dal contratto?

6)      A suo avviso, per un professionista con incarico omnicomprensivo e retribuito a 24.000,00 €uro annui e legato ad una presenza di tre giorni settimanali in azienda, si può prevedere il conferimento a quest’ultimo di ben 20(dei 40)  incarichi assegnati nel giro di soli due giorni? Come mai, appena il giorno prima che Lei rassegnasse le dimissioni per motivi di lavoro, in data 4 agosto lo stesso legale richiedeva all’azienda il pagamento, pari a circa 40.000,00 €uro, quale congruo anticipo sulle vertenze di lavoro assegnatogli dopo appena sei mesi dalla stesura contrattuale?

7)      Ripeterebbe l’errore di fidarsi di una funzionaria amministrativa che, fornendole dati incompleti e non congrui rispetto alla reale situazione amministrativa-contabile, le ha creato non pochi disagi sotto l’aspetto politico-istituzionale, nonostante il “dorato” contratto di cui risulta in godimento?

8)      Per quale motivo si è ritrovata a sottoscrivere atti ufficiali dell’azienda con la qualifica di Amministratore Unico in vece che di Presidente del C.d.A. aziendale, per un mero errore di disattenzione dei suoi fidati collaboratori o perché pensava ed agiva già da unico punto di riferimento aziendale in attesa della formalizzazione del nuovo incarico?

9)      A quale principio di produttività corrisponde la scelta di dotarsi di ben quattro telefoni Black Berry, con raddoppio della quota mensile(da 20 a 40 €), e di ben due Ipad dotati di internet h24, e secondo quale nobile criterio siano stati assegnati ai beneficiari?

10)  Sarebbe utile conoscere, considerato che il suo curriculum non risulta agli atti, presso quale prestigioso ateneo Ella abbia conseguito la laurea e se nel piano di studi fossero contemplati gli esami di “Principi di diritto societario” e “Fondamenti di Diritto Civile”?

Putacaso non voglia rispondere, per un qualsiasi motivo, ad una delle 10 domande su elencate ci consenta di formularne almeno una di riserva alla quale, riteniamo, possa tranquillamente rispondere; Vorremmo conoscere il motivo per il quale, pur avendone ampia ed articolata conoscenza, ha ritenuto non dover attivare il procedimento disciplinare e/o sanzionatorio per il lavoratore infedele che lavora da anni, con regolari fatture rilasciate per le prestazioni, con centri di FKT esterni, pur avendo con Terme di Stabia una forma contrattuale che prevede l’esclusiva prestazione, in regime di full-time ed in assenza di preventiva autorizzazione aziendale a poter svolgere attività lavorativa sul territorio per centri talvolta in diretta e sleale concorrenza con il centro FKT di Terme di Stabia?

Qui finiva la storia, infatti mai alcuna risposta è stata prodotta, solo minacce di querele da chi oggi pensa di avere l’autorevolezza necessaria per poter parlare di un azienda che si ritrova purtroppo, con il suo contributo determinante, a rischiare di subire l’onta di un fallimento annunciato. Una considerazione finale, dopo  solo nove mesi trascorsi alla guida di Terme, inequivocabile, nessuno potrà mai dire di essere stato alla sua “altezza”, anche perché, parafrasando una nota pubblicità progresso, si può pacatamente affermare che solo chi  conosce il dottor Dello Yoyo “lo evita”.  

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