Anche l’alzata della borda del Salumiere è avvenuta all’insegna della fede, della tradizione ma con un
cerimoniale pregno di toccante commozione.
Alle ore 21.00 del 7 giugno 2012 è avvenuta l’alzata della borda del giglio del Salumiere 2012 in un clima di toccante commozione. A piazza Marco Claudio Marcello la famiglia Napolitano nelle vesti di maestri di festa del SAL 20_12 nell’alzata della borda, pur rispettando i canoni della tradizione, ha messo in scena un cerimoniale d’eccezione rinnovato nello spirito e nella fede. Un’emozione nell’emozione ha segnato le varie fasi dell’alzata predisposta dalla bottega d’arte N.A.L. mentre il Capo Paranza osservava a distanza il susseguirsi delle fasi unitamente allo staff ed ai cantanti e a tutti i collaboratori.
Ma procediamo con ordine. Perché la famiglia Napolitano – Adrianopoli sceglie l’anno 2012 per esprimere il proprio gesto di incommensurabile fede a San Paolino? Evidentemente perché Mast’Antonio Napolitano, Padre di Paolino, nel 1987 fù maestro di festa del Giglio dell’Ortolano. Quindi nel venticinquesimo da allora, il testimone di Mast’Antonio, viene raccolto proprio dal nipote Antonio e figlio di Paolino, che all’età di 5 anni ricoprì insieme al fratello Daniele il ruolo di Presidente onorario. Alzare la borda il 7 giugno non è casuale. La scelta viene preferita al 13 poiché ricorrenza di sant’Antonio da Padova e quindi data troppo scontata per commemorare degnamente Mast’Antonio e festeggiare nel contempo la ricorrenza dell’onomastico di Antonio jr. Ebbene il 7 giugno ma del 1926 nasceva proprio il compianto Mast’Antonio.
Tutto questo è racchiuso nell’immagine adagiata sul 4° pezzo della borda. Antonio jr. che va incontro al nonno prima dell’alzata dell’87 con sullo sfondo il giglio ed in basso a destra il Santo compatrono Paolino che li protegge, unitamente al popolo nolano accorso questa sera in gran numero per la circostanza.
Ma ritorniamo al cerimoniale. L’alzata come in tutte le cerimonie militari è stata preceduta dai massimi onori con i tre squilli <di attenti> eseguiti dal trombettista. Precedentemente un messaggio augurale alla cittadinanza veniva proiettato su maxi schermo che scandiva il tema della serata.
Ai tre squilli di tromba seguiva l’esecuzione delle note dell’Inno a San Paolino che con gesto di fede e compassione veniva cantato a mò di preghiera dalle migliaia di persone adunatesi nella piazza che avevano deciso di essere anch’essi protagonisti di quest’altra bella pagina di storia scritta da Paolino Napolitano con la moglie Celestina Adrianopoli unitamente ai figli Antonio, Daniele ed Anna Concetta.
La folla era quella delle grandi occasioni ma unica la compostezza nell’esecuzione del canto che accompagnava lentamente l’alzata della borda che fremeva di essere issata e di svettare nel cielo per annunciare che anche il giglio del Salumiere scalpita per proclamare dall’alto del suo puntale i suoi valori e le sue virtù che possono sintetizzarsi proprio nel suo Acronimo SAL: Solidarietà, Amore e Libertà.
Lento commosso e scandito è stato il periodo dell’alzata ma anche qui l’amore ancora una volta ha prevalso. Una delle funi si intreccia con quelle della borda del giglio dell’Ortolano precedentemente tirata su come da programma. Anche le borde si sono gemellate in un afflato d’amore come per lanciare al popolo nolano un grande monito: AMIAMOCI nel nome di Paolino e della maturità.
Ma non è finita! Non appena la borda ha raggiunto la posizione verticale le giovani donne di casa Napolitano e Adrianopoli e cioè Anna Concetta con Rosa e Maria Grazia, rispettivamente fidanzate di Antonio e Daniele, omaggiavano, dall’alto di un balcone con lancio di petali variopinti, l’effige di mast’Antonio (il caro nonno) attaccata alla borda ed affiancata all’immagine del Santo. Le ragazze per l’occasione hanno indossato la maglia del comitato.
Uno spettacolo di fuochi pirotecnici ha concluso il rigido ma sobrio rituale, mentre una bottiglia di Spumante Ferrari da 3 litri teneva a battesimo la borda, intanto che la folla si accalcava in commossi abbracci augurali ai maestri di festa che con gli occhi pieni di lacrime rivolgevano lo sguardo al cielo cercando di intravedere il loro Mast’Antonio vicino a San Paolino.