Il Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche – spiegano gli organizzatori dell’evento – è composto da cinque istituzioni: i musei di mineralogia, zoologia, antropologia, paleontologia e fisica. Esso possiede un ricco ed eterogeneo patrimonio che testimonia l’attività scientifica dell’ateneo napoletano negli ultimi due secoli e rappresenta un mondo che giaceva dimenticato in conseguenza dei cambiamenti nel metodo speculativo che gradualmente esclusero le collezioni scientifiche dalla quotidianità degli studi e delle ricerche scientifiche. Quindi, come in molti altri casi di collezioni scientifiche, le raccolte naturalistiche dell’università di Napoli rischiavano di sparire, e la fondazione del Centro nel 1992 è stata pensata proprio per evitare questo grave spreco.
Per restituire il senso completo a questi musei e alle loro collezioni – continuano i promotori – bisogna riconciliare passato e futuro, comunicando le informazioni scientifiche senza dimenticare la lunga loro storia, anzi utilizzandola per catturare l’attenzione dei visitatori, esponendo la nascita e lo sviluppo delle varie scienze della natura raccontando le storie degli uomini e delle donne che lo hanno reso possibile.
Una piccola squadra composta da ricercatori di area scientifica e umanistica, dell’Istituto per la Storia del Pensiero Filosofico e Scientifico Moderno, del Consiglio Nazionale delle Ricerche e il Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche, ha stabilito di iniziare questa impresa a partire dal Museo Mineralogico, valorizzando gli oggetti ed il loro prestigioso contenitore, non cercando di cancellare il segni della storia ma sottolineandoli come la caratteristica specifica di questo museo che lo rende unico al mondo e irripetibile.
A questo scopo è stato realizzato un tour virtuale basato sul concetto della macchina del tempo, grazie al quale con l’ausilio delle più moderne tecnologie è stato possibile in qualche modo riallestire le collezioni senza cambiare nulla dell’antica disposizione, ma soltanto lasciando i visitatori liberi di scegliere tematiche e punti di vista. I visitatori virtuali – concludono gli organizzatori – incontreranno tre scienziati che hanno giocato un ruolo centrale sia per l’incremento delle raccolte del museo che per l’evoluzione della mineralogia, esplorando il museo per argomento, cronologia, collezioni.
Ferdinando Fontanella