La città vesuviana è ancora senza governo. Sono passate oltre tre settimane dal ballottaggio delle scorse elezioni amministrative, che aveva decretato la vittoria dell’attuale sindaco Domenico Giorgiano e la sua riconferma per un secondo mandato, e la città è ancora priva dell’amministrazione comunale. San Giorgio a Cremano è l’unico comune italiano a non avere una giunta. Pare che il problema principale sia rappresentato dai presunti veti incrociati dei partiti che, in ossequio a neanche tanto oscure logiche di potere, smanierebbero per ottenere “riconoscimenti” , soprattutto poltrone di assessorati. In un tourbillon di voci che si rincorrono, in queste settimane i partiti della coalizione di centrosinistra si sono dati battaglia. Diversi nomi sono stati fatti, ma nulla di ufficiale. L’unica certezza è rappresentata dagli equilibri, in termini di consensi ottenuti alle comunali del maggio scorso, che saranno rispettati nella composizione della giunta: tre assessorati saranno del Pd, due saranno targati Idv, uno spetterà all’Api e un altro a Sel. Sarà molto probabilmente riconfermato come presidente del consiglio comunale Ciro Sarno del Pd. La questione più delicata sembra ruotare intorno alla nomina del vicesindaco. Il primo cittadino Giorgiano vorrebbe ancora al suo fianco, per un secondo mandato, Giorgio Zinno. Ma l’Idv è assolutamente contraria: lo spiegano in una nota congiunta Nello Formisano, segretario regionale campano dell’Italia dei Valori ed Elpidio Capasso, segretario provinciale di Napoli del partito. «I ritardi del sindaco Giorgiano rispetto a scelte ‘dovute’, quali l’indicazione per il ruolo di massima visibilità dopo il sindaco, e cioè quello di vicesindaco, per una persona dell’Italia dei Valori, seconda forza politica sia dal punto di vista elettorale che in consiglio comunale, lasciano intendere che vi sono problemi seri all’interno del partito del sindaco», proseguono gli esponenti Idv. «L’Italia dei Valori provinciale e regionale conferma la fiducia al primo cittadino, nella certezza che non verrà meno agli impegni assunti con le forze politiche ed innanzi alla comunità di San Giorgio, che ha premiato con il suo voto tali impegni. Faccia presto il sindaco Giorgiano ciò che deve fare, perché la città attende di essere governata», conclude la nota. «Piaccia o no, Giorgiano ha vinto, ora però, dimostri di saper presentare una proposta innovativa, che sia adeguata alle esigenze della città – afferma il capogruppo alla Provincia dei Comunisti Italiani – FdS, Giorgio Carcatella – il punto vero è che il sindaco rischia di ricominciare da dove ha lasciato; ossia non riesca a decidere autonomamente, sulla squadra di governo, dovendo cedere alle pressioni dei singoli che accampano pretese e posti. Il ritardo con il quale si sta affrontando il tema del governo dell’ente dimostra – conclude Carcatella – che il sistema delle lobbies dei circoli chiusi, degli eletti che non rispondono a nessun progetto e che devono garantirsi gli spazi per rispondere al proprio codazzo è ancor troppo forte. E’ uno squallido spettacolo che la città non merita. Naturalmente mi auguro di sbagliare». Duro anche il commento del consigliere dell’Alleanza dei Moderati, confermato per una seconda consiliatura, Ciro Di Giacomo:«Hanno finito male e iniziato anche peggio. Questa situazione di stallo è paradossale, oltre che vergognosa. Dimostra che Giorgiano non aveva e non ha le idee chiare ed è ostaggio dei partiti che compongono la sua coalizione. Prevedo un’ingovernabilità totale della nostra città».
Claudio Di Paola