Terme di Stabia: presentato il piano di rilancio. Soddisfatti sindacati e Bobbio

Un Piano articolato e «rivoluzionario», composto da più fonti di finanziamento per un totale di circa 18 milioni di euro. Un progetto «fattibile» sulla carta secondo i sindacati, per il quale anche il Comune farà la sua parte con un milione di euro per la messa in sicurezza dello stabilimento. Il rilancio della società partecipata Terme di Stabia è partito dalla cabina di regia regionale, dove ieri l’amministratore unico Francescopaolo Ventriglia ha illustrato le linee guida del Piano Industriale dell’azienda. Al tavolo si sono seduti i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, i tecnici dell’Asl Na3 Sud, il sindaco di Castellammare Luigi Bobbio e l’assessore regionale al Lavoro Severino Nappi. In Regione, l’Azienda Sanitaria ha annunciato anche lo sblocco entro due settimane di ulteriori crediti per prestazioni sanitarie già effettuate da Terme: 470mila euro che dovrebbero essere utilizzati per il pagamento di due mensilità ai lavoratori. Fondi che i sindacati hanno chiesto però di «blindare», a differenza della prima tranche usata per placare i fornitori dello stabilimento che avevano già inviato i primi avvisi di pignoramento.

Tornando alle linee guida del progetto, elaborate da Ventriglia e dall’amministratore unico di Sint (la società che detiene il patrimonio immobiliare di Terme) Norberto Salza, ci si è soffermati su cinque punti in particolare. Il primo riguarda la ricapitalizzazione della società da approvare in consiglio comunale, che consiste nel conferimento ventennale gratuito del complesso «balneo terapeutico». Nel Piano è stato inserito anche il finanziamento del Comune per circa un milione di euro, da destinare all’attivazione del centro benessere, delle piscine, del nuovo reparto fanghi, alla messa in sicurezza delle strutture e ai corsi di formazione per il personale. Prevista nelle prossime settimane anche l’apertura e l’attivazione delle Antiche Terme di Stabia al centro antico. Risorse per circa 400mila euro proverranno dalla locazione di aree commerciali del complesso termale, attraverso avvisi pubblici, e dalla pubblicazione del bando di idee per la concessione dell’Hotel delle Terme. Infine, si punta al «finanziamento separato» con un importante istituto di credito (una cui delegazione ha già fatto visita all’azienda) per l’attivazione e l’implementazione dei servizi wellness e benessere. Su questo punto è stato messo su carta anche il progetto di un «centro di chirurgia estetica» da posizione in Villa Ersilia. Il Piano, insomma, è incentrato sul reperimento di risorse da Comune, Regione, finanziamenti delle banche, privati, ministero dell’Università e della Ricerca e ministero dell’Ambiente.

«Le linee guida sembrano fattibili – ha detto Filippo Criscuolo della Filcams-Cgil – e aspettiamo ora la versione cartacea per studiarlo nel dettaglio. Approviamo la scelta di non fare uno ‘spezzatino’ dell’azienda, propendendo invece verso una forma di gestione come per l’Hotel». «Ciò che ci sta più a cuore sono i lavoratori – ha commentato invece Salvatore Suarato della Fisascat-Cisl – perciò bisogna fare di tutto per quanto riguarda gli stipendi dei lavoratori». È un sindaco soddisfatto quello che viene fuori dalla presentazione del Piano Industriale di Terme, sia per i progetti «concreti» illustrati dall’amministratore unico dell’azienda, sia per la «stabilità di cassa» raggiunta grazie all’Asl Na3 Sud. Confermato anche il milione di euro che il Comune inserirà nel Bilancio di previsione, ma Bobbio ha avvertito: «Chi non voterà il rendiconto in consiglio comunale metterà una pala di terra sullo sviluppo città». Gli stessi toni forti il primo cittadino li ha utilizzati per chiarire: «Il ‘commissario tecnico’ sono io. I sindacati tengano una volta per tutte la politica fuori dallo stabilimento». «È stato un incontro proficuo – ha detto Bobbio – in cui è stato illustrato un buon Piano che prevede, attraverso più fonti di finanziamento, di svincolarsi dall’unico cliente che abbiamo adesso, ovvero la Sanità pubblica. Ho ribadito che le Terme sono uno dei principali asset turistici da difendere sia per la salvaguardia del lavoro che per la rinascita della città. Per la messa in sicurezza dello stabilimento – ha continuato il sindaco – abbiamo previsto un milione di euro perché noi crediamo nel progetto Terme. Ma la politica significa anche assunzione di responsabilità. Una buona parte dello sviluppo di Castellammare passa per il Bilancio. Ai sindacati, invece, chiedo di tenere la politica fuori dall’azienda, basta con la ricerca di ‘sponsor’. Di rilancio della società si deve parlare solo ai tavoli preposti come quello regionale».

Francesco Ferrigno

 

 

 

 

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