Salvatore Grillo, questo il nome della discordia. Il Partito Democratico cercolese si porta avanti con il lavoro e fa le prove di spaccatura con largo anticipo sulla tornata elettorale della primavera 2013. Nei giorni scorsi il segretario cittadino PD, Agostino Cacciola, aveva ufficializzato la candidatura a sindaco del consigliere Salvatore Grillo. La cosa aveva sortito la reazione, in particolare, dei consiglieri Vincenzo Barone e Riccardo Meandro che erano arrivati a chiedere le dimissioni dello stesso Cacciola. Per Barone non ci sono pregiudiziali sul nome di Grillo, ma come ci ha confermato, «… il PD porta nel suo nome la parola “Democratico”. Quanto fatto dal segretario cittadino non ha proprio nulla di inerente a tale vocabolo e con il significato che porta in sé. Bisogna capire – ha aggiunto Barone – cosa c’è scritto nello statuto del nostro partito. Se ritroviamo codificato che il segretario cittadino può fare, senza consultare gli altri esponenti del partito, un tale balzo in avanti, nominando unilateralmente il futuro candidato sindaco, allora vorrà dire che è giunto il tempo che io abbandoni un partito che non è più “democratico”. Siccome però sono sicuro che tutto questo non è concesso in tali termini al segretario Cacciola, vorrei capire secondo quali criteri si è agito e richiamare tutti a quella democrazia e a quel confronto chiaro e aperto che ha sempre contraddistinto la nostra parte politica».
In effetti stando a quanto dichiaratoci da Barone e a quanto non dichiaratoci dal duo Cacciola-Grillo, che non siamo riusciti a contattare telefonicamente se non per un successivo appuntamento che poi non è stato più possibile effettuare, qualcosa che già era in bilico, sembra essere definitivamente in caduta ed apparentemente senza rete (provinciale o regionale). I meglio informati parlano di grandi manovre messe in campo da qualche “burattinaio” che attraverso l’ operazione Grillo, che rischierebbe addirittura di essere del tutto bruciato, starebbe mettendo in atto un puntuale piano politico con lo scopo di portarsi in prima persona al vertice del palazzo di piazza Libertà. Grillo che è stato nell’occhio del ciclone PdL che in più occasioni lo ha accusato di essere direttamente coinvolto in quel “boicottaggio della macchina comunale” tanto rimarcato dal sindaco Tammaro, potrebbe dal canto suo rappresentare una vera alternativa nel Pd cercolese e riscuotere un discreto consenso per le numerose battaglie portate avanti. Una candidatura però macchiata da una decisione della segreteria locale che effettivamente ha scavalcato le procedure consone ad un grande partito “democratico”. Per il Pd, dunque, urge un chiarimento immediato anche a costo di perdere pezzi. Meglio subito che in vista delle consultazioni elettorali.
Ivan Di Napoli