Napoli, Forum delle Culture: Puca nominato nuovo commissario, ma i dubbi restano

La storia del Forum delle Culture 2013 è simile a una di quelle commedie lunghe e noiose. Nel 2007 la giunta Iervolino riuscì ad aggiudicarsi la prestigiosa manifestazione, oggi tra proclami e polemiche, sono in pochi (o forse nessuno) ad aver capito davvero cosa sia il Forum delle Culture.

Innanzitutto il Forum delle Culture è un marchio, un prodotto che appartiene a Mireia Belil, direttrice generale della Fondaciò Forum de les Cultures e come ogni prodotto, ha un costo: tre milioni di euro, per l’esattezza. Tre milioni che il Comune non può permettersi al momento di pagare, ma che invece in Spagna stanno aspettando da troppo tempo.

Nel 2007 fu creata appositamente la “Fondazione Forum delle Culture”, gestita dall’allora assessore alla cultura Nicola Oddati: con l’avvento della giunta de Magistris, la fondazione viene sciolta e Oddati mandato a casa. Una decisione comprensibile, dato che fino ad allora la Fondazione Forum aveva prodotto solo qualche brochure e una marea di migliaia di euro di debiti, insomma il solito carrozzone politico buono solo per gli sprechi. La situazione allora pareva in discesa: tutt’altro. Nel giro di tre mesi gettano la spugna due presidenti scelti dal sindaco per guidare l’evento: prima il cantautore Vecchioni e poi Sergio Marotta, figlio del grande Gerardo, fondatore dell’Istituto Studi Filosofici. Poi arrivano i tagli del governo nazionale e il forfait della provincia (“Non abbiamo soldi” – commenterà lapidario il presidente Cesaro): i finanziamenti scendono infatti dai 100 milioni previsti in era Iervolino a 30, infine a  soli 15 milioni, con il conseguente dimezzamento della durata dell’evento da 100 a 60 giorni.

Intanto un decreto del presidente della Regione Caldoro, in accordo con de Magistris, ha nominato il commercialista Alessandro Puca commissario della Fondazione Forum delle culture 2013: a lui andrà l’ onere di fare luce sui bilanci, di sanarne la situazione debitoria (cioè trovare 5 milioni di euro per coprire i debiti)e  liquidare i creditori.

Come se non bastasse, arriva anche lo strappo istituzionale. Staffan de Mistura, sottosegretario agli Esteri, affermato: “Il Forum? Ditemi cos’è. Per farlo non ci sono né soldi, né tempo. Se lo riterrà, investirà sul Forum il prossimo governo, non certo noi. Per quanto ci riguarda, l’avallo del governo non c’è. Non si crea sviluppo dalla cultura chiamando dei musicisti stranieri o con una grande festa”. Parole dure che provocano la reazione infastidita del sindaco de Magistris: “Sono certo di due cose: il Forum internazionale delle Culture si farà e si farà con un altro governo, visto che parliamo di un appuntamento previsto per il 2013. Ho trovato istituzionalmente inaccettabili le affermazioni  del sottosegretario De Mistura, questo governo ha attuato soltanto una politica scellerata di tagli dei fondi e non ha fatto nulla per lo stesso Forum. Non possiamo accettare – continua in una nota –  che un sottosegretario venga nella nostra città e ci dica cosa dobbiamo fare, senza avere nemmeno il garbo istituzionale di parlarne prima con il sindaco e con il presidente della Regione”.

L’ultimo capitolo della vicenda è di pochissimi giorni fa: Nicola Oddati, l’ex assessore e primo presidente del Forum, ha presentato un decreto ingiuntivo: “Ho attivato l’iter per presentare il decreto ingiuntivo per avere ciò che mi spetta”, cioè altri euro che il Comune dovrà spendere.

In tutto questo il sindaco de Magistris è sicuro: “Nessun cambiamento di marcia, il Forum delle culture parte l’ultimo sabato di maggio del 2013 e terminerà l’ultimo sabato di settembre”, ma in realtà il Forum delle culture è ufficialmente slittato dal 10 aprile al 25 maggio 2013. “Nei prossimi giorni firmeremo il protocollo con Barcellona, insieme al commissario del Forum, al sindaco e con la Regione Campania. Con Caldoro faremo una conferenza entro fine giungo in cui illustreremo come sarà effettivamente il Forum. Mi hanno scritto sindaci, non solo italiani, dicendo di voler contribuire gratuitamente con la cultura delle loro città, quindi non sono affatto preoccupato”. Con queste parole de Magistris tenta di rassicurare i cittadini napoletani, che ormai hanno perso interesse verso questa manifestazione. Parole che assomigliano sempre di più a filastrocche, a cui ormai in pochi continuano a credere. Un disco inceppato che ripete sempre le stesse note: tutti i cittadini napoletani e non, sperano che questo evento sarà il meglio che Napoli possa avere, ma è anche vero che non è giusto illudere tante persone con promesse che difficilmente verranno mantenute.

Mario De Angelis 

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