Ritorna l’onda di protesta delle tute blu stabiesi: oltre trecento operai dello stabilimento Fincantieri e del suo indotto hanno bloccato per tre ore la circolazione della statale sorrentina. Ieri mattina, alle 9 circa, le maestranze si sono radunate in piazza Amendola. Il corteo delle tute blu, coeso al grido di “lavoro, lavoro”, ha imboccato via Acton per poi fermarsi alla statale sorrentina, all’incrocio di Pozzano presso gli stabilimenti balneari. Qui i dipendenti Fincantieri e quelli del suo indotto si sono riversati in strada occupando le carreggiate di percorrenza per tre ore di fila. Disagi per turisti e pendolari che viaggiavano da e per Sorrento. Manifestazione pacifica che ha visto momenti di tensione quando un auto della Polizia municipale, con una signora a bordo, ha forzato il blocco. Sono preoccupati ed esasperati per la situazione stagnante della loro vertenza. A provocare la rabbia operaia è stata la comunicazione della Regione: dal primo luglio non sarà possibile pagare la cassa integrazione per mancanza di fondi. Quindi i lavoratori, nonostante i patti prevedessero la copertura degli ammortizzatori sociali fino a fine anno, dal prossimo mese si ritroveranno senza sostegno al reddito. Non è finita qua. Infatti a questo si devono aggiungere altri motivi: la consegna dello studio di fattibilità del bacino di costruzione ancora non è avvenuta. A dare il parere, positivo o negativo che sia, devono essere i tecnici del Rina (Registro navale italiano) che nel mese di marzo scorso hanno fatto i loro rilievi. L’esito rimane ancora top-secret. Il ritardo nella consegna dello studio di fattibilità rallenta anche l’iter del rilancio del cantiere di via Duilio. Senza lo studio di fattibilità del bacino di costruzione non si può approdare alla fase finale del processo di “rinascita” dello stabilimento navale ovvero la sottoscrizione dell’accordo di programma. Al momento la vertenza si è bloccata al mese di novembre scorso quando ci fu la firma del protocollo d’intesa tra Governo, Regione, Provincia, Comune, azienda e Rina. Da allora si è solamente parlato di ammortizzatori sociali e cassa integrazione. Parole che le tute blu stabiesi sono stufe di sentire. Chiedono nuove commesse, una nuova ripartizione dei carichi di lavoro tra i vari siti italiani. Su i complessivi otto stabilimenti solo per quello stabiese non è stato ancora portato a termine l’accordo di programma. Sul fronte commesse, dopo le proteste dell’estate scorsa, sono stati assegnati alle maestranze stabiesi i due pattugliatori da consegnare alla Guardia costiera. Carico di lavoro che non satura tutta la forza lavoro e che soprattutto servirà a tirare avanti al massimo fino alla metà dell’anno prossimo. Per questo chiedono l’immediata convocazione del tavolo tecnico da parte del ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera. Sindacati e lavoratori ora attendono riscontri da istituzioni ed azienda. Dovessero mancare risposte concrete, le tute blu di Castellammare porteranno avanti la loro mobilitazione.
Raffaele Cava