Un cancello per impedire l’accesso ad una delle spiagge “storiche” di Torre Annunziata. È questa la novità dell’estate 2012, la soluzione che l’amministrazione comunale vorrebbe adottare per arginare il pericolo di crolli di pezzi del costone di Capo Oncino. Con l’arrivo della bella stagione sarebbero stati in tanti, come sempre, ad affollare la spiaggia libera oplontina, uno degli scorci più suggestivi della città, che in quanto tale andrebbe preservato, messo in sicurezza e reso accessibile a più persone possibile. Invece non è cosi, l’accesso è sempre stato a dir poco complicato, curato, per quanto possibile, solo dai cittadini, residenti della zona, amanti del luogo, gli stessi che adesso protestano contro la scelta del comune di chiudere del tutto l’accesso alla loro spiaggia, alla spiaggia di tutti. Un gruppo di cittadini, insieme ad alcuni rappresentati dell’ Usicons, (associazione per la tutela dei diritti e degli interessi degli utenti dei servizi pubblici e privati e dei consumatori), hanno protestato ed impedito per ora la sistemazione del cancello. Il desiderio di chi in questi giorni mantiene sempre alta l’attenzione sulla questione, è quello di non perdere la possibilità di accedere al mare, perché, come dicono all’Oncino, <<Il mare è di tutti, non ha proprietari>>. La rabbia monta soprattutto all’indirizzo di chi, in quella zona, ha costruito negli anni, case, balconi affacciati direttamente sulla spiaggia, <<Loro non li controlla nessuno? Sono loro che vogliono far chiudere tutto qui>>, sono essenzialmente queste le voci che si raccolgono recandosi direttamente lì, su quegli scogli che già in questi primi giorni di caldo iniziano a popolarsi di giovani e meno giovani, che non hanno mai saputo rinunciare ad un bagno proprio lì, dove magari non ci sono docce calde, bar e giostrine, ma c’è un’atmosfera che difficilmente si trova altrove. I cittadini chiedono che si adottino altre soluzioni, che si metta in sicurezza il costone, ma che non si blindi tutta l’area. La legittima preoccupazione è che il passo successivo alla chiusura sarebbe l’abbandono totale del territorio, o forse peggio, la consegna nelle mani di quei proprietari di case che già hanno, più o meno legittimamente, in questi anni, reso private parti di discesa in spiaggia che private non dovevano essere. Insomma i torresi chiedono di non dover rinunciare ad uno dei luoghi simbolo della propria città, chiedono controlli, manutenzione, ma un cancello davanti al mare quello no, sarebbe proprio insopportabile.
Laura Scarpa