« Siamo alle prese con uno Stato “Orco” che ha prima deciso di costituire un sistema all’avanguardia di aree marine protette e ora ha deciso di smembrarlo- attacca Antonino Miccio, presidente nazionale dell’AIDAP (associazione italiana direttori e funzionari aree protette) e direttore dell’AMP di Punta Campanella- Così facendo il governo ha scelto e deciso di abbandonare le politiche sul mare e la sua tutela, consegnando di fatto, in alcune zone sensibili del paese, questa enorme risorsa del paese alla criminalità».
La situazione è molto seria, la crisi ha inciso sicuramente, ma i parchi e l’ambiente in generale hanno già pagato un prezzo altissimo nelle finanziarie degli ultimi anni. Basti pensare che in 10 anni i fondi per i parchi sono diminuiti del 70%. Con un mano il Ministero ha aumentato il numero delle Aree marine (dalle 17 del 2001 alle 27 di oggi) e con un’altra ha tolto le risorse indispensabili. Si è passati dagli 8,5ml del 2001 ai 3,6ml di quest’anno. Dietro queste scelte quindi non c’è solo la crisi, ma anche la miopia politica e strategica di chi non comprende che il mare, il territorio e l’ambiente sono tra le risorse più importanti del nostro paese. Risorse che hanno sempre garantito turismo, ricchezza e posti di lavoro. Ma che ora rischiano di essere irrimediabilmente devastate con danni enormi per il presente e per il futuro.