Proprio la presenza di un artista di tanto pregio, ha convinto l’associazione ad affidare l’edizione del libro alla Bruno Mansi Editore di Ravello, “marchio” affermato nella pubblicazione di libri d’arte. Dal connubio tra parole e pittura è scaturita quest’opera particolare, che è, nel contempo, libro di
racconti e catalogo d’arte.
“Il titolo, ‘Sesdekzorkoj’, dice l’autore, è dovuto a una scelta precisa:. «quella di utilizzare una lingua con l’ambizione dell’universalità, l’Esperanto. Non la lingua di un Paese, tanto meno quella dei ‘vincitori’, ma un idioma creato per parlare a tutti e accomunare. ‘Sesdek’ sta per ‘sessanta’, ‘ekzorkoj’per ‘esorcismi’. Sesdekzorkoj unisce i due lemmi attraverso quello che in enigmistica si definisce un “lucchetto”. Perché sessanta e perché esorcismi. Sessanta è un bel numero; mi piacciono i multipli di sei, e dieci volte sei mi pareva una quantità perfetta. Gli esorcismi rimandano a diverse dimensioni, tutte presenti nel libro, che si possono riassumere in quella misterico – esoterica, e in quella che riguarda il tentativo umano di allontanare gli aspetti dolorosi o tragici della vita. Sesdekzorkoj è un libro di preghiere laiche, preghiere brevi, come generalmente brevi sono tutte le preghiere. Una – due pagine per racconto, dei ‘micro racconti’ in cui si sperimenta la possibilità di sintetizzare in poche righe emozioni che potrebbero dar vita a un intero libro”.
Sesdekzorkoj ha anche un’appendice in forma di catalogo d’arte. Il motivo è semplice: inizialmente l’autore aveva chiesto all’amico Gaetano Rancatore di realizzare dei disegni per illustrare i racconti. Rancatore, invece, ha preferito lavorare in modo diverso, lasciandosi guidare esclusivamente dai racconti che più lo ispiravano, per dare vita a dei veri e propri quadri. Così come già aveva fatto con il romanzo “Le parole del silenzio” di Michele Prisco.
Ne ha creati ventuno, utilizzando soprattutto l‘inchiostro, i pastelli e le matite su carta o cartoncino. Venti sono riprodotti nel “catalogo”, e “Il labirinto di Zara” è stato utilizzato per la copertina.