Alla fine di ogni scena, il numeroso pubblico accorso in sala ha potuto applaudire ripetutamente le gesta degli allievi i quali, sotto l’attenta guida delle proprie insegnanti, hanno saputo, allo stesso tempo, dare il meglio di loro stessi ed esprimere emozioni.
Messo in scena dalle insegnanti Anna Bove, Teresa Loreto, Angela Fontana, Margherita Fogliame, con la collaborazione delle colleghe Letizia Grimaldi, Carolina Balzano, Teresa Cirillo, Annamaria Di Prisco e Anna Cirillo, sotto la sapiente regia di Gianfranco Cuomo, lo spettacolo ha evidenziato il confronto tra l’Italia di ieri e l’Italia di oggi.
Il trait d’union tra i vari momenti della rappresentazione è stato il personaggio di Enrico Bottini, lo scolaro di terza elementare della scuola pubblica di Torino del 1882, protagonista del capolavoro di De Amicis, che si è trovato improvvisamente catapultato nella realtà dei suoi lettori, quella dei bambini del 2012, ed ha potuto constatare incredulo le numerose differenze tra la scuola post-unitaria del 1882 e quella odierna.
La costruzione dell’identità nazionale in un’Italia sempre più multietnica, la formazione alla cittadinanza, l’importanza della scuola, della famiglia, dell’amicizia e dell’accoglienza sono stati temi che hanno caratterizzato l’intero progetto scolastico e che hanno trovato riscontro nello spettacolo.
Davvero suggestiva la fase conclusiva dell’evento. Per il gran finale, con gran sorpresa dei presenti, bambini e insegnanti sono entrati nella sala teatro dall’ingresso principale e, portando con sé luci lampeggianti a forma di cuore, sono saliti sul palco sulle note della famosissima canzone “Heal the world”. Sventolando i cuoricini nel momento della chiusura del sipario, gli allievi hanno definitivamente dato addio alla scuola che li ha ospitati nel corso del quinquennio. In conclusione, è intervenuta la preside, d.ssa Patrizia Porretta, che, entusiasta, si è complimentata con alunni, docenti e collaboratori scolastici per l’impegno e la dedizione dimostrati.
Una degna conclusione per uno spettacolo pieno di vivacità, creatività, dinamicità, cultura, storia e ovviamente … Cuore.
Antonio Tortora