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Pomigliano d’Arco: i cittadini bocciano l’amministrazione comunale

Sono stati presentati al pubblico nel corso di un’affollata e partecipata assemblea, svoltasi lo scorso sabato, i risultati dell’inchiesta sulla condizione politico – amministrativa di Pomigliano, lanciata da un gruppo di militanti e dirigenti del Pd cittadino. I lavori sono stati introdotti da Luigi Antignani e Felice Leone. Al tavolo dei relatori Luigi Silvestri, Mariangela D’Auria, Giulia Blaider e Michele Tufano, le conclusioni sono state svolte da Michele Caiazzo. La campagna d’ascolto  ha coinvolto, attraverso la somministrazione di un questionario, l’intera cittadinanza. Il questionario somministrato ad elettori del centrodestra e centrosinistra ha fatto emergere interessanti risultati. Fortemente negativo il giudizio sull’azione dell’amministrazione comunale di centro destra nei primi due anni di attività amministrativa. I campi maggiormente criticati riguardano il lavoro e lo sviluppo locale, le politiche sociali, le politiche giovanili e le politiche ambientali. Non lusinghiero per l’amministrazione comunale di centro destra neanche il giudizio rispetto alla qualità della vita a Pomigliano, peggiorata negli ultimi due anni.

Il lavoro resta il problema più urgente da affrontare, seguito dalle politiche giovanili e dalle politiche sociali, campi nei quali l’attività amministrativa di centro destra non si è certamente distinta negli ultimi due anni per concretezza e fattibilità. Dato parzialmente positivo quello emerso sulla raccolta e smaltimento rifiuti. Al Partito Democratico gli elettori di centrosinistra chiedono un’opposizione più forte in consiglio comunale.

Maggiore vicinanza ai problemi della gente, lotta alla corruzione, controllo dei costi della macchina comunale e soprattutto la trasparenza e la legalità dell’azione amministrativa.

Giudizio netto , quello espresso da tutti gli intervistati, rispetto al comportamento che avrebbe dovuto tenere il Sindaco in occasione degli arresti di un consigliere comunale e di un assessore appartenenti alla maggioranza: la maggior parte degli intervistati, senza alcuna distinzione rispetto al colore politico, avrebbe voluto le dimissioni del Sindaco o almeno la costituzione di parte civile del Comune nel procedimento contro i due arrestati, al fine di ottenere il risarcimento dei danni materiali e morali causati alla città da questi episodi, senza precedenti a Pomigliano.

Idee chiare quelle espresse dagli intervistati anche sul ruolo del Pd.

Comitati di quartiere e l’utilizzo di nuovi strumenti di comunicazione da unire a quelli classici, gli strumenti indicati per far si che venga ascoltata maggiormente l’opinione della gente.

Forte è emersa la  grande voglia di partecipazione e di ascolto da parte dei cittadini, i quali si dicono stanchi delle lotte interne che dilaniano i partiti. “C’è il desiderio di far pesare la propria opinione attraverso meccanismi quali le primarie e la richiesta di decentramento del potere decisionale attraverso pratiche che diano la possibilità ad iscritti ed elettori di partecipare alle decisioni sulle scelte del partito”. Sono i cittadini a lanciare una sfida al Pd locale: occorre, secondo la maggior parte di essi, “un rinvigorimento politico organizzativo, fondato su forze nuove, su un nuovo progetto politico, un rinnovamento della classe dirigente che, però, non si limiti ad una mera sostituzione dei vecchi con i giovani, solo perché tali anagraficamente”.

Una campagna entusiasmante quella appena conclusa. Il lavoro del gruppo, infatti, continuerà con l’istituzione di un forum che sarà impegnato a lavorare su idee e proposte per il futuro al fine di contribuire alla costruzione di un’alternativa al pesante degrado politico-amministrativo della città.

I risultati del sondaggio, inoltre, saranno pubblicati sul web ed illustrati con una mostra alla prossima Festa dell’Unità che si svolgerà il 29, 30 giugno e 1 luglio in piazza Mercato.

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