È un’assemblea unitaria quella organizzata da CGIL, CISL e UIL per la mattina del 26 giugno negli scavi di Pompei, Boscoreale, Stabia, Oplonti e Ercolano dalle 8.30 alle 10.30, con probabile posticipazione dell’apertura al pubblico. L’iniziativa locale si colloca nell’ambito di una mobilitazione nazionale indetta dalle sigle del pubblico impiego a fronte delle manovre del governo che interessano i lavoratori del settore insieme all’annunciata e temuta spending review. L’obiettivo delle tre confederazioni, in seguito a una lettera inviata all’esecutivo, è aprire un confronto sulle scelte del governo e interrompere l’attuale iter legislativo, tendendo fede dell’intesa sottoscritta il 3 maggio. “Protestiamo contro la politica degli annunci e delle indiscrezioni a mezzo stampa portata avanti da questo governo. Ma soprattutto contro l’approccio ideologico nei confronti del pubblico impiego. Approccio che rischia di tradursi in tagli lineari di organico mascherati da revisione della spesa, accorpamenti di enti contrabbandati per riorganizzazioni, attacchi alla dignità dei lavoratori pubblici spiegati con le urgenze di cassa. Sono misure inaccettabili, tanto più in un momento di difficoltà del Paese. E rappresentano una contraddizione in termini: quando alla pubblica amministrazione si chiede di dare il massimo in termini di servizi alle persone, di supporto alla crescita, di lotta all’evasione fiscale, invece di investire in competenze e professionalità si riapre il capitolo della caccia alle streghe. Bisogna cambiare rotta. Per questo vogliamo un tavolo con il governo. Perché serve un piano complessivo di riorganizzazione della Pa, come si è iniziato a fare con l’Intesa. Bisogna decidere quali sono i servizi indispensabili e quelli che servono ai cittadini, alle famiglie, alle imprese. E poi mettere mano ad un riordino vero e proprio degli enti. Che faccia costare meno i servizi, aumentando la qualità e valorizzando il capitale umano” affermano i segretari generali Rossana Dettori (Fp‐Cgil), Giovanni Faverin (Cisl‐Fp), Giovanni Torluccio (Uil‐Fpl) e Benedetto Attili (Uil‐Pa). Questi dunque i motivi delle assemblee di martedì che rischiano di paralizzare i siti all’ombra del Vesuvio proprio nel giorno di massima affluenza soprattutto delle crociere, ma affrontano temi cruciali per il futuro del nostro paese.
Claudia Malafronte