Il settore delle crociere ha i fondamentali assolutamente sani, ma per la costruzione di navi da crociera la domanda si e’ pressoche’ dimezzata rispetto ai primi anni 2000”. La crisi della domanda ”si riverbera anche sul settore cantieristico che pur ha fatto la sua parte riducendo negli anni la sua capacita’ produttiva”. Lo ha detto oggi il presidente di Fincantieri, Corrado Antonini in margine alla riunione dell’associazione europea che raggruppa e rappresenta le maggiori compagnie crocieristiche e che a Bruxelles ha reso noti i dati relativi al 2011. Le ragioni della riduzione della domanda sono da ricercare – ha spiegato Antonini – ”nella difficolta’ a finanziare investimenti di una certa importanza, ma anche nel fatto di dover ‘digerire’ una quantita’ notevole di navi che sono state costruite nel passato e quindi adesso, per alcuni anni a venire, ci sara’ una domanda che non sara’ in grado di soddisfare le capacita’ produttive dei cantieri”. Insomma, rispetto ai quattro cantieri operanti in Europa la torta da dividere e’ piu’ piccola ”tenendo presente che sono rientrati nel mercato dei cantieri dell’estremo oriente”. In concreto quindi: ”la concorrenza diventa sempre piu’ accesa – prosegue il presidente di Fincantieri -, una concorrenza che si fonda non solo sulle capacita’ di disegno e di esecuzione delle navi, ma anche sulla capacita’ di offrire condizioni finanziarie attrattive”. Con la Commissione europea poi – ha concluso Antonini – ”stiamo parlando su quello che dobbiamo fare da qui al 2020 per salvaguardare quel po’ di cantieristica europea che e’ rimasta, e che si e’ sempre piu’ specializzata, e che occorre preservare sia dal punto di vista delle possibilita’ occupazionali sia sotto il profilo dello sviluppo tecnologico, non solo della cantieristica, ma di tutto la grande rete dei fornitori”.