Non c’è pace nel mondo politico cittadino. Dopo i numerosi scandali che hanno travolto l’amministrazione Patriarca, a tenere banco sono ancora le attività delle forze dell’ordine, mirate questa volta a individuare nuovi reati edilizi commessi da ex amministratori. Ieri mattina infatti, i carabinieri della locale stazione, insieme agli agenti di polizia locale, hanno effettuato una serie di controlli a tappeto in almeno 5 abitazioni appartenenti ad ex assessori e consiglieri, di varia estrazione politica. In particolare, a seguito di vari esposti anonimi, le forze dell’ordine hanno portato a termine dei sopralluoghi, con tanto di relazione inviata alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, e delle verifiche su possibili reati edilizi che, almeno per il momento, non sarebbero tuttavia stati accertati. L’attività ha interessato indistintamente sia il centro della città dei Lattari che le zone periferiche. E nei prossimi giorni potrebbero esserci delle importanti novità, anche dal punto di vista strettamente giudiziario, che alimenterebbero i rischi legati al fenomeno del mattone selvaggio. Una situazione che resta dunque esplosiva, anche in virtù dei circa 250 abbattimenti decretati dalla Procura di Napoli in tutta l’area stabiese – vesuviana e sorrentina. Intanto il tribunale del Riesame di Napoli ha rigettato l’istanza di revoca del divieto di dimora in Campania, presentata nei giorni scorsi dall’ex sindaco Annarita Patriarca (Pdl) e dal consigliere Liborio Di Nola. I due politici saranno dunque ancora costretti a vivere “in esilio”, in quanto accusati di aver “pilotato” l’ultimo appalto relativo al servizio di trasporto scolastico. Alla luce di ciò, i Verdi hanno annunciato che si costituiranno parte civile nel processo sugli intrecci tra politica e camorra in città. “Dalle ultime sentenze dei giudici a Gragnano emerge un quadro terrificante – afferma Francesco Borrelli, commissario regionale del partito ambientalista -. Sembra infatti che l’amministrazione Patriarca ne abbia davvero combinate di tutti i colori, mortificando invece la parte onesta (e maggioritaria) della città. E’ ovvio che aspettiamo gli esiti finali dei processi prima di dare un giudizio definitivo, ma sembra ormai chiaro chela Patriarcanon poteva e non potrà essere un esempio di legalità per il suo territorio”. La prossima settimana infine sarà interrogato dai magistrati anche Giuseppe Coticelli, l’ex presidente dell’assise gragnanese condannato in primo grado per brogli elettorali ed “esiliato” a sua volta per peculato.
Francesco Fusco