Napoli, dopo 27 ore di consiglio comunale approvato il bilancio: maggioranza confusa

Una seduta di consiglio comunale da guiness dei primati: 27 ore ininterrotte di dibattito per approvare il bilancio 2012. Dopo questa maratona, fatta di 300 emendamenti all’ordine del giorno, il bilancio è stato approvato con  27 sì (IDV, Napoli è Tua, Federazione della Sinistra), 8 astenuti (PD, SEL, Udc, Zimbaldi del Gruppo Misto), 1 no (Moretto del PDL Napoli) e 2 astenuti.

 

Ecco cosa in breve prevede questo bilancio. Da sottolineare il fatto che non ci siano stati tagli alle spese delle politiche sociali. Cento milioni di euro per rilanciare l’economia cittadina tirati fuori da tre capitoli: mutui dormienti, accesi dalle passate amministrazioni ma mai attivati (57 milioni); alienazione di quote di proprietà delle partecipate Stoà e Gesac, circa 20 milioni; alienazione patrimonio immobiliare, circa 23 milioni. Soldi impegnati che verranno spesi per il cosiddetto “quotidiano” ovvero il miglioramento della qualità della vita. Spiccano in questo quadro i 5 milioni per l’ambiente ovvero parchi giardini e tutto quello che ne consegue, 800mila euro per gli impianti sportivi, 9,7 milioni per la manutenzione del patrimonio immobiliare e 2,5 per l’edilizia pubblica.  8 milioni sulle partecipate con operazioni di ricapitalizzazione e miglioramento del servizio è il caso di Asìa. Rilevanti gli oltre 11 milioni per la manutenzione delle strade, i 3 milioni per il progetto Itaca, i varchi telematici per le ztl che consentiranno di liberare i vigili urbani.

 

Ma l’analisi da far emergere non è soltatno quella tecnica e dei conti. C’e’ anche un livello di analisi politico, molto complesso e confuso.

In primis la novità che ha colti tutti di sorpresa è stata l’astensione di due consiglieri della lista del sindaco (Napoli è tua): I consiglieri Iannello e Esposito sono infatti usciti dall’aula al momento della votazione. Nei loro interventi in aula sono emerse parole di perplessità su alcune scelte della giunta. In primis il consigliere Iannello ha imputato alla giunta troppa superficialità nella gestione della transazione con la Romeo Immobiliare, per le perplessità di affidare alcuni immobili del comune a un imprenditore coinvolto in passati scandali e inchieste. A più riprese il sindaco ha risposto affermando che l’atto di transazione è stato un gesto obbligato, in quanto la Romeo immobiliare è creditore del Comune di 47 milioni di euro, cioè i debiti accumulati dalla passata amministrazione. Poi c’è il problema Bagnoli “La giunta sta procedendo a tentativi, senza una idea di città” – ha affermato Iannello. Pronta invece la replica del vice sindaco Sodano: “Non abbiamo mai perso di vista la visione di una città nuova abbiamo fatto scelte che cambiano il destino di una città, come la cancellazione definitiva dell’inceneritore e la chiusura della discarica di Chiaiano. – ha affermato Sodano in consiglio – mi auguro che le nuove importanti scelte da fare – su Napoli Est, su Bagnoli – nascano dal confronto tra tutte le forze politiche.”

 

Anche PD e SEL si sono astenuti. Nel caso di SEL le motivazioni addotte non sono molto chiare, ma fanno riferimento anche esse alle forti perplessità del progetto “insula” presentato dalla Romeo immobiliare e ora al vaglio della commissione tecnica comunale, che si dovrà pronunciare sulla sua eventuale attuazione. Inoltre il coordinatore provinciale Arturo Scotto ha espresso perplessità  in un comunicato: “L’impressione che noi abbiamo è che, al di là delle dichiarazioni di intenti e di qualche delibera, ci sia invece una distanza molto ampia tra l’enunciazione e una pratica fatta invece di decisioni molto centralizzate, poco condivise,”

Altrettanto dura la reazione del PD. Il capogruppo del PD in consiglio comunale Ciro Fiola  ha affermato:  “La scelta di non approvare questa manovra economica è stata determinata dal poco rispetto che alcuni assessori della Giunta De Magistris hanno mostrato verso il lavoro serio e competente svolto in Commissione dai Consiglieri Comunali dando prova di poca conoscenza rispetto al contenuto delle deleghe ricevute e poca capacità di azione con risultati disastrosi”,

Motivazioni che in un certo senso si intersecano soprattutto con lo scacchiere nazionale e non sembrano non tendere troppo alle reali urgenze della città: da parte di PD e SEL, partiti che dovrebbero rientrare a pieno nella maggioranza, si è ascoltato solo il duro ostruzionismo perpetrato da entrambi gli schieramenti durante l’approvazione del bilancio e, evento ancora più grave, la loro astensione dal voto finale, come a voler significare palesemente il loro disconoscimento della politica sin qui condotta.

 

Ha affermato il sindaco durante la seduta: “Noi siamo interessati  che i rapporti non si riducano al fatto “entra in Giunta il PD, il SEL”, non è questo il tema. Noi siamo molto interessati al fatto che migliorino i rapporti e si consolidino all’interno della Maggioranza con altre forze politiche di centrosinistra, non solo a livello locale, ma anche a livello nazionale”. Parole ancora più chiare le ha pronunciate durante una intervista radiofonica: “Non entrerà Ranieri (PD), non entreranno sindacalisti, non ci sarà la vecchia politica”. Si preannuncia insomma una guerra aperta: probabilemente al sindaco non è andato giù il deciso strappo degli uomini di PD e SEL. Capire fin dove il comportamento dei partiti è funzionale a logiche spartitorie e fin dove invece gli esponenti politici siano interessati al reale governo della città, è un cruccio che in molti si porranno, da qui a venire. Le prossime elezioni governative saranno nel 2013: per alcuni partiti è iniziata sin da ora la campagna elettorale.

                                                                                                                          Mario De Angelis

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