Castellammare, busto di Vittorio Emanuele II sfregiato: un cittadino vuole restaurarlo a sue spese ma il Comune latita

Era la sera del ventitre maggio dell’anno scorso quando a Palazzo Farnese la rabbia operaia si trasformò in una devastante violenza. Le tute blu dello stabilimento Fincantieri reagirono in maniera durissima al piano ‘lacrime e sangue’ dell’ad Giuseppe Bono che paventò la chiusura del cantiere di via Duilio. Gli operai stabiesi, con cui si mischiarono persone che poco avevano a che fare con la vertenza, invasero le stanze del municipio di piazza Giovanni XXIII. Finestre, marmi, armadietti, documenti e suppellettili varie, tutto danneggiato dalla grande massa di persone che fece irruzione nel palazzo di città. A farne le spese anche due storici busti marmorei: quello di Giuseppe Garibaldi e quello di Vittorio Emanuele II. Il primo venne decapitato. La testa venne gettata in una delle toilette di Palazzo Farnese. Non andò meglio per il busto di Vittorio Emanuele II a cui venne danneggiata la parte destra e quella superiore. Oltraggio a due figure storiche, “violenza” a due personaggi simbolo del paese che venne immortalata in foto rimbalzate su giornali, tg e blog di tutta Italia. Circa cinque mesi dopo, nell’ottobre dell’anno scorso, un cittadino stabiese propone all’amministrazione comunale di provvedere al restauro del busto di Vittorio Emanuele II. A lanciare la proposta all’Ente di Palazzo Farnese è stato Giuseppe Balzano, che ha inviato una missiva al sindaco Luigi Bobbio. “Con sentita partecipazione e profondo senso civico – si legge nella lettera di Balzano – desidero provvedere al restauro del busto del Re Vittorio Emanuele II. A mie spese, dispensando l’amministrazione da ogni costo”. Dopo un mese arriva la risposta del dirigente del settore Lavori pubblici e Ambiente – servizio manutenzione patrimonio – Donatangelo Cancelmo che dà l’autorizzazione a procedere chiedendo una relazione sul restauro da compiere. Cosa che Balzano ha consegnato ma poi non ha più ricevuto nessuna risposta. Ora i due busti marmorei sono stipati in un deposito comunale, ricavato dal tunnel che collega il rione Savorito a via Annunziatella. La speranza di Balzano è quella di ricevere al più presto notizie dal Comune per procedere al restauro del busto del primo re dell’Italia unita. Ironia della sorte all’inizio di questo mese un altro busto sempre raffigurante Vittorio Emanuele II è stato spostato dal magazzino della Camera dei deputati per essere posizionato a Montecitorio al fianco dei big della Repubblica Cavour, Mazzini e Garibaldi.

 Raffaele Cava

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