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Avellino rugby, arrivederci alla prossima stagione

Il 30 giugno 2012 si sono chiusi i festeggiamenti per i primi due lustri di vita dell’Avellino Rugby. La kermesse, prevedeva anche una partita dal valore amichevole, con la società gemellata elvetica del Rugby Club Wurenlos, il quale come il loro simbolo: l’avvoltoio, hanno prevalso solo quando i lupi irpini hanno accusato segni di cedimento, negli ultimi venti minuti del match. 3-43 il risultato finale con sei mete di cui cinque trasformate ed un calcio piazzato, contro i soli tre punti di inizio gara messi a segno da Bronzone. Prima di parlare dell’incontro sembra doveroso ricordare qualche passo della breve vita del sodalizio caro al Presidente Roca.  Il primo club irpino della palla ovale,  si è costituito ufficialmente il 28 maggio 2002. L’idea di dar vita, anche in Irpinia, ad un movimento rugbistico trova fondamento nella passione dell’insostituibile Presidente  Antonio Roca che nella primavera del 2001, di ritorno dallo stadio Flaminio di Roma, dopo aver assistito al match del  “VI Nazioni” tra Italia e Galles, pensa di voler far nascere a tutti i costi una squadra nel capoluogo. Così, un po’ per gioco, un po’ per scommessa, si riunisce un crocchio di amici attorno ad un pallone ovale. Dieci lunghissimi anni son trascorsi, non senza difficoltà, anni in cui ci si è sottoposti ad innumerevoli sacrifici,  solo la tenacia, la costanza e la passione per questa disciplina ha permesso all’Avellino Rugby di essere una nuova realtà campana, in grado oramai di dare filo da torcere a squadre presenti sul territorio da molto più tempo. Otto tornei di serie C, oltre a tanti campionati giovanili disputati in questa decade, numerosi  gli atleti che hanno indossato la casacca biancoverde, che ieri hanno voluto partecipare ai festeggiamenti, riempendo l’intera giornata, condita da amarcord e momenti di profonda e sincera amicizia, in modo particolare con gli ex tecnici Michele Iammucci e Luigi Sbozza, ma anche un indimenticato ex , il siciliano Walter Virzì, giunto da Castellammare del Golfo in provincia di Trapani, il quale si è sobbarcato più di millecinquecento chilometri per riabbracciare i suoi vecchi compagni di squadra.

Come simbolo dell’evento, la società avellinese ha pensato al Re di bronzo, Carlo II d’Asburgo, da sempre “Carlucciello” per i cittadini del capoluogo. Non sono mancate le iniziative per onorare degnamente questo inedito evento. Si è iniziati in tarda mattinata, quando si sono affrontate le Under 14 dei Briganti Rugby Project dell’ ex tecnico dei lupi  Luigi Rea e i ragazzini terribili della ” Carusi”  di Altavilla Irpina, dopodichè nella grande afa pomeridiana è toccato al Presidente del Coni, Giuseppe Saviano lungamente applaudito da entrambe le squadre per le belle parole spese per l’intero movimento rugbistico e per aver lodato la caparbietà in cui che la società irpina sta mostrando, nonostante le istituzioni non facciano niente per agevolare il proprio lavoro. Appare incredibile infatti che solo sette giorni orsono, al Parco Santo Spirito, nonostante l’inagibilità indetta dall’Asl per mancanza di requisiti igienico sanitari, i centauri avellinesi con le loro Harley Davinson, grazie al patrocinio del Comune, hanno potuto organizzare una festa con l’ingresso principale aperto e con l’impianto di illuminazione utilizzato fino a notte fonda, mentre a distanza di una settimana, l’Avellino Rugby non abbia avuto il permesso per aprire i cancelli, inventandosi un ingresso secondario di fortuna, e che a mezzanotte in punto, in pieno svolgimento della festa si è vista venir tolta la corrente, non permettendo al gruppo reggae degli SSK di proseguire il concerto, costringendo gli organizzatori a chiudere i battenti con largo anticipo, sembra assurdo, eppure è successo. Chiusa l’infelice parentesi, dopo l’intervento di Saviano, le cornamuse del maestro Mario Tommasone hanno accompagnato sia ad inizio che a fine partita,  le due squadre sul rettangolo di gioco prima, negli spogliatoi dopo, non prima del saluto di rito e dei complimenti per l’organizzazione, ricevuti  del Presidente della Fir Campania, Gennaro De Falco. Dopo l’incontro è stata la volta dei ragazzi dell’Associazione Irpina Pianeta Autismo, che insieme agli atleti avellinesi  hanno svolto attività ludico ricreative con tanto di estrazione finale per la lotteria organizzata dalla stessa Associazione. Dopo il tradizionale terzo tempo, si sono aperte le danze, si sono susseguiti svariati gruppi emergenti folk e rock.

La partita

Alle 18:00 in punto, sotto l’attenta guida del fischietto salernitano, Michele Giannattasio oltre che ai  colpi a forma di raggi di sole, sferrati da Caronte, le due squadre hanno aperto le ostilità, con i padroni di casa intenzionati a regalare la prima vittoria che permetterebbe al nuovo tecnico – Carmine Caliano, da oggi, come intenzione della società, confermato ufficialmente alla guida tecnica per il prossimo campionato –   di partire con il piglio giusto per dare vita ad un nuovo ciclo che potrebbe portare la società biancoverde ad iscriversi ad un torneo Under 23, qualora non ci fosse l’obbligatorietà di partecipare anche al campionato di serie C. E’ prematuro parlarne ora, ovviamente, bisogna far quadrato innanzitutto sugli elementi delle classi 1990  fino ai 1995, utili insieme a soli otto fuoriquota (cinque in campo e tre in panca) oltre ad un numero esiguo di atleti, allenatori e dirigenti, in modo tale da per permettere di partecipare ad entrambe i campionati. Il discorso, sarà ripreso non prima della preparazione atletica, fissata per il 27 agosto, nel frattempo la società irpina, butta l’occhio a quando succederà nel Sannio, prende sempre più piega l’ipotesi di costruire un’ unica squadra che disputerà il torneo di serie B tra le due beneventane, se questo si verificherà, sarebbero molti gli atleti che non troveranno spazio in questa nuova fusione, quindi disposti a cercare fortuna altrove. Non a caso ieri, erano presenti alla gara il tallonatore battipagliese Carmine Vistocco, classe 1980 vecchia conoscenza dei lupi, in quanto disputò l’inizio di preparazione lo scorso anno, prima di approdare sulla sponda beneventana, ed il secondo centro adattabile anche all’ala, anche egli battipagliese, Guido Maniglia, classe 1985, anche in questo caso il discorso è rinviato alla ripresa delle ostilità. Si parlava di un Avellino intenzionato a fare la festa agli svizzeri, la squadra è apparsa – almeno fin quando è rimasto in campo il probabile XV base, prima dell’inevitabile ridda di sostituzioni – sobria è generosa, ma dall’altro lato c’era una squadra neopromossa in serie B, molto solida e rocciosa che ha a disposizione, come già detto, una palestra multifunzionale molto ben attrezzata che permette ai propri atleti guidati da appositi personal trainer di allenarsi nel migliore dei modi. Infatti, questa fisicità in campo la si è vista specialmente negli ultimi venti minuti, quando i ragazzi del Presidente Matthias Kerker, pur essendo in soli sedici unità hanno letteralmente sovrastato gli irpini a quel punto imbottiti di giovanissimi ed ex atleti. Caliano schiera la sua prima formazione, dando fiducia a Spiniello e Sellitto accompagnati da Console in prima linea, Forino e Bronzone in seconda, Liguori al centro, in terza, coadiuvato da Pagano e De Prizio, C. Borriello il mediano di mischia, Urciuoli l’apertura, Fiore il primo centro,  P. Ruggiero il secondo, Miele e R. Borriello le ali, Pericolo l’estremo. Dopo i primi minuti di studio sono i locali a rompere il ghiaccio, provando a sfondare le linee nemiche, Liguori è il più intrapendente; trova un varco sulla dx, ma viene fermato in touche a pochi metri dalla gloria, al 12° Fiore, viene bloccato irregolarmente, punizione centrale che il destro di Bronzone non fallisce. 3-0! Passano soli due minuti, e gli svizzeri, in completo rosso con strisce gialli verticali ed un vistoso numero XV dietro le spalle, al primo affondo vanno in meta, tanto caparbia quanda irruenta l’azione personale del flanker italo-svizzero Davide Mancina che dalla dx, rompe due placcaggi e deposita in meta, il mediano di mischia Nik Notter, il quale si dimostrerà un cecchino infallibile – sbaglierà un solo calcio su sei a disposizione quasi tutti da posizioni impossibili – trasforma, 3-7! I lupi non ci stanno, ma pur tenendo l’intero pallino del gioco fino alla fine del tempo, non riescono a penetrare l’attenta difesa del Wurenlos, ci provano i piloni Spiniello e Sellitto dai cinque metri ma vengono prontamente fermati, quindi Cristian Borriello, addirittura sgambettato, ma è Liguori ad avere la palla buona, servito da Urciuoli, il numero otto, mugnanese semina in velocità un paio di avversari, Pasquale De Prizio segue l’azione, ma lo stesso Liguori non lo vede, proseguendo la corsa prima di schiantarsi sul muro eretto dagli ospiti, rimarrà questa l’occasione più ghiotta creata dai lupi. La prima frazione termina 3-7. Mernone subentra a Forino in seconda, in precedenza Maniglia aveva sostituito l’acciaccato R.Borriello. Nel frattempo sulla panchina svizzera, appare il papà di Angelo Olivieri, l’ex di turno – artefice della riuscita di questo straordinario connubio, tra i due club – Luigi, tra i primordi del movimento rugbistico beneventano, attuale responsabile del settore giovanile dell’Usr Benevento, il quale non disdegna di dispensare preziosi consigli al figliolo e ai suoi compagni di squadra, sostituendo così,  l’attuale allenatore del Wurenlos, il neozelandese, rimasto a casa per problemi familiari,  Dean Leech. Sembrerà un caso, ma i ragazzi d’oltralpe vincono la timidezza ed iniziano ad affacciarsi con più frequenza nei ventidue di casa, prima l’arbitro giudica alta una meta proprio di Olivieri, un minuto dopo al 7° ci pensa il Presidente Kerker, trentenne,  con esperienza anche nella nazionale svizzera juniores, che  parte da una mischia chiusa e sfonda in prossimità dei pali, Notter trasforma senza problemi, 3-14. Al 22° è ancora Notter che nientepocodimeno da centrocampo su calcio piazzato,  indovina una traiettoria tanto precisa quando potente, 3-17! E’ un monologo elvetico, che rotti gli indugi, non sembrano avere più ostacoli, anche perchè i numerosi cambi tra ex  e giovanissimi, sembrano guastare l’organizzazione di gioco della squadra, al 28° tocca al secondo centro Alaric Wanner, che sfrutta un suggerimento dell’apertura prima di schiacciare in meta sulla sx, questa volta la parabola di Notter risulterà imprecisa, 3-22! Passano due minuti è ancora il Presidente Kerker che gioca come terza linea centro, trova un buco sulla sx e quasi indisturbato arriva ad appoggiare l’ovale in mezzo ai pali, Notter facilmente porta i suoi sul 3-29, ancora dalla sx arrivano i pericoli per la truppa di Caliano, gli svizzeri da quelle parti affondano come un coltello nel burro, siamo al 38° quando il primo centro Nicholas Adelmann oltrpassa la linea bianca ed infine allo scadere l’ala Jan Podzorski fa lo stesso, manco a dirlo Notter, spara altri due  proiettili che centrano i pali ad acca, chiudendo la disputa sul 3-43!

Le formazioni

Avellino Rugby: 15 Pericolo, 14 R. Borriello(26° p.t. Maniglia) 13 Fiore(24° s.t. Capasso)12 P. Ruggiero(16°s.t. Vietri)11 Miele, 10 Urciuoli, 9 C. Borriello (28°s.t. A. Ruggiero) 8 Liguori, 7 Pagano (30° s.t. Barbarisi) 6 De Prizio (8°s.t. Pinto) 5 Bronzone, 4 Forino (1° s.t. Mernone) 3 Spiniello (22° s.t. Virzì) 2 Console (8° s.t. Lombardi) 1 Sellitto (4° s.t. Vistocco). Allenatore C. Caliano

Rugby Club Wurenlos: 15 Lorenz Diebold, 14 Jan Podzorski, 13 Alaric Winner, 12 Roman Sutter(1° s.t. Benoit De Lussy), 11 Tobias Fumasoli, 10 Nicholas Adelman 9 Nik Notter, 8 Matthias Kerker, 7 David Wiedemeier, 6 Davide Mancina, 5 Angelo Olivieri, 4 Markus Weibel, 3 Alan Brice, 2 Tobias Bertschi, 1 Oliver Wolf.

Si ringraziano tutti i presenti per aver partecipato all’evento, in maniera particolare i medici sociali che per tutto l’intero arco del torneo hanno dato  più di un’assistenza medica alla squadra, grazie ai dottoriDi Martino, Pagano, Numis, Corrado, e all’ultimo acquisto Giovanni Fontanella oltre che ai fisioterapisti Rino e Luca Maccario.

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