Napoli: sforamento del Bilancio comunale, a rischio lavoratori e dirigenti

Brutte notizie dalla Corte dei Conti per il Comune di Napoli: i revisori hanno accertato uno sforamento del bilancio comunale di circa 3 milioni di euro. Ovvero che la spesa relativa al personale ha sforato del tre per cento i parametri stabiliti per legge.

Gli esperti del Comune hanno iniziato una nuova e più accurata verifica per evitare rischi: il risultato, qualora fosse confermato, sarebbe a dir poco imbarazzante. L’esborso ha superato il 50 per cento del rapporto dell’incidenza sulle spese correnti, vale a dire che oltre la metà dei soldi va via in stipendi anche a causa dei circa diecimila lavoratori impiegati in questi anni in aziende e società partecipate. Insomma il Comune spende 50 milioni di euro che non potrebbe permettersi.

La causa di quello che potrebbe essere un vero e proprio disastro è semplice.  In tempi di crisi il Comune è stato costretto a molte rinunce tuttavia  lo stipendio del personale in servizio è rimasto quasi invariato. Così la spesa di questo capitolo ha superato il 50 per cento del totale della spesa corrente, violando così uno dei principali paletti stabiliti per controllare i bilanci delle amministrazioni pubbliche.

C’è da dire tuttavia che  non c’è grande certezza sulla reale entità della spesa in stipendi sostenuta dal Comune, e, probabilmente, nemmeno della spesa corrente. Nel bilancio di previsione 2012 la spesa per il personale è quantificata in circa 394 milioni, pari al 28,2 per cento del totale della spesa corrente (pari a 1 miliardo e 396 milioni). Poi sono uscite fuori altre cifre: “Il costo degli stipendi ammonta a 394 milioni di euro, circa il 31 per cento della spesa corrente”. Poi ancora le stesse cifre sono corrette:  “[…]La spesa per il personale (è di) circa 400 milioni e assorbe il 28 per cento del totale della spesa corrente”.  Il personale non dirigente nel 2011 era di 10.031 dipendenti oggi è di 9812, di qui il risparmio di 20 milioni. Il totale dei dipendenti nel 2011 era di 11.433 oggi è di 11.203. Il costo medio del personale l’anno scorso era di 42,525 euro nell’anno in corso è sceso a 35,168. Sforbiciata anche sul costo pro capite. Ovvero quanto pesano all’anno i dipendenti del Comune. Nel 2011 508 euro, oggi 411. E’ qualcosa, ma non basta.

Da qui in avanti andranno considerate con la massima attenzione le scelte che il primo cittadino sarà chiamato a fare nel prossimo futuro sulla cosiddetta macchina comunale. Il sindaco si sta impegnano per l’accorpamento delle società’ partecipate, ma la loro situazione sfugge ancora di mano.

L’Anm,  società di trasporto comunale, continua a mortificare le professionalità dei lavoratori e a concedere senza criteri promozioni e cambi di mansioni, aumentando inevitabilmente i costi di gestione (oltre duecentomila euro). Ogni anno dalle casse di NapoliServizi escono un milione 144 mila euro per pagare ‘super – salari’ e “superminimi”, i  dirigenti aziendali guadagnano più del sindaco e molti di  loro sono stati “promossi” negli ultimi tempi. Addirittura ex autisti  e impiegati d’ordine sono divenuti “ispettori capo”. E non finisce qui.  Presso il Caan (altra partecipata comunale), gli ispettori del lavoro hanno rilevato operai che lavoravano in nero.

A pesare sulla casse del Comune ci sono poi i 63 staffisti di sindaco e assessori: costo 2 milioni di euro l’anno.

In questa storia c’è solo da pagare. I primi a farlo saranno i lavoratori con contratti a tempo determinato, ai quali non sarà rinnovato il contratto. Stiamo quini parlando di 17 giovani che non potranno continuare a lavorare.

A rischio ci sono anche 56 dirigenti, tra loro 17 contratti esterni e 39 dipendenti a tempo indeterminato che svolgevano incarichi dirigenziali. Questi ultimi saranno retrocessi, ma comunque sono più fortunati rispetto ai loro colleghi perché conserveranno il posto. Poi ci sono i precari delle partecipate e 64 lavoratori socialmente utili che avrebbero dovuto essere stabilizzati dopo un percorso iniziato da anni, ma che, restando così le cose, non potranno essere assunti. Come se non bastasse, non sarà assorbito neanche chi è risultato idoneo al concorso.

Mario De Angelis 

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