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Portici, l’ARPAC dovrà rifare le analisi delle acque

L’ARPAC dovrà effettuare nuove analisi delle acque del mare di Portici, data l’esistenza di scarichi abusivi nel porto del Granatello. Con una nota giunta dall’Ufficio Locale Marittimo di Portici, il maresciallo della Guardia Costiera, Domenico Ferrara scioglie ogni riserva e invita l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale Campana ad effettuare nuovi prelievi delle acque del litorale porticese. L’indiscrezione -riportata nella giornata di martedì da “Il Gazzettino Vesuviano” – è stata ufficializzata nel corso di una conferenza stampa organizzata dai consiglieri comunali di Italia dei Valori, Francesco Portoghese e Pasquale Sannino e dall’assessore ai lavori pubblici Rosario Frosina. Nella nota, il maresciallo Ferrara spiega che dopo aver scoperto l’esistenza di alcuni scarichi abusivi, ha prontamente contattato la società GORI per far si che fossero ultimati i lavori previsti per eliminare definitivamente gli scarichi in questione. Il maresciallo, poi, rivolge l’invito all’ARPAC  per effettuare ulteriori prelievi: “In attesa dell’inizio dei lavori – si legge nella nota – di cui trattasi da parte della GORI, questa Autorità Marittima nell’ambito delle proprie attività d’istituto, mirate alla tutela dell’ambiente marino e costiero, ha chiesto con ogni massima urgenza l’intervento dell’ARPAC per il campionamento e le analisi delle acque al fine di accertarne la loro natura attraverso una caratterizzazione chimico – fisica e microbiologica”. I lavori da parte della GORI per l’eliminazione degli scarichi abusivi dovrebbero avere inizio nel mese di settembre.

Le reazioni. Soddisfazione sul volto del consigliere comunale e capogruppo di Italia dei Valori, Francesco Portoghese, che
dal 2008 ha iniziato una vera e propria battaglia contro gli scarichi abusivi nelle acque campane: “E’ un risultato positivo quello raggiunto. Il lungo lavoro dell’amministrazione comunale che ha reso balneabili le acque della città dopo oltre 40 anni, va tutelato. Quindi con l’inizio dei lavori per l’eliminazione di questi ultimi scarichi abusivi porteremo a termine un lavoro iniziato dieci anni fa”. Ma Portoghese non si è limitato a indagare solo sugli scarichi abusivi porticesi. Il capogruppo Idv, infatti, ha “bacchettato” i sindaci di Ercolano, Torre del Greco e San Giorgio a Cremano affinché questi ultimi si attivassero per eliminare gli scarichi in mare: “E’ una battaglia che porto avanti dal 2008 – continua Portoghese -. Ho avuto ottimi riscontri dalle altre amministrazioni, come San Giorgio a Cremano che si è attivata per iniziare i lavori per l’eliminazione degli scarichi. Ora attendiamo le nuove analisi dell’ARPAC, per capire se questi scarichi hanno contaminato le acque porticesi. Per tutelare la salute dei cittadini ci sono gli enti preposti, non servono raccolte fondi e i metodi fai da te. Non è giusto che il cittadino metta mano alla tasca per capire se può fare il bagno o meno. Questo è un lavoro che spetta agli amministratori”. Soddisfatto anche Pasquale Sannino: “La balneabilità delle acque porticesi è un risultato sicuramente straordinario. Ora bisogna evitare che quello che si è raggiunto sia rovinato da alcuni scarichi abusivi. L’amministrazione comunale di Portici ha il merito di esser riuscita a intercettare i fondi per i lavori del collettore e per l’eliminazione di tutti i tipi di sversamenti in mare”.

Parola all’ARPAC. Dopo i risultati diffusi lo scorso mese di maggio, quando il mare di Portici fu dichiarato totalmente balneabile, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale Campana è chiamata nuovamente a verificare le acque della città della Reggia. L’invito del maresciallo della Guardia Costiera, Domenico Ferrara a ripetere gli esami  delle acque porticesi, potrebbe mettere in discussione la totale balneabilità del litorale. L’ARPAC, che gestisce un parco pubblico che affaccia sul mare di Portici, è un ente che svolge monitoraggio, prevenzione e controllo orientate a tutelare la qualità del territorio e favorire il superamento delle molteplici criticità ambientali della Campania. Il lavoro dell’agenzia regionale, però, è stato più volte messo in discussione a seguito dei guai giudiziari che la coinvolsero nel biennio 2009/2010. Nel 2009, infatti, l’ARPAC fu coinvolta in un ciclone giudiziario dove furono indagate 63 persone, fu emessa una ordinanza di custodia cautelare e 18 divieti di dimora, con le accuse per gli indagati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, al falso, all’abuso di ufficio, alla turbativa d’asta e alla concussione. Nel 2010, invece, finì nel mirino dei pm della Procura di Torre Annunziata perché avrebbe “taroccato” i giudizi di balneabilità del 2009 delle acque di Sorrento, Massa Lubrense, Vico Equense, Punta Campanella, Capri, Ischia e Castellammare di
Stabia.

Andrea Scala

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