Napoli, teatro San Carluccio verso il fallimento: appello disperato del direttore artistico

“Ad Ottobre – racconta il commissario regionale dei Verdi Ecologisti Francesco Emilio Borrelli da sempre sostenitore dei piccoli teatri napoletani – non riaprirà il teatro Sancarluccio a Chiaia. Purtroppo nonostante gli sforzi di alcuni amici e di qualche imprenditore il piccolo teatro napoletano non è in grado di andare avanti salvo un miracolo che porti nelle sue casse nei prossimi giorni diverse decine di migliaia di euro. Tra l’ altro proprio lunedì prossimo si discuterà in Tribunale l’ istanza di sfratto avanzata da parte della proprietà dell’ immobile che è arrivata a chiedere un fitto per i titolari insostenibile di 3100 euro mensili. La stessa proprietà si è rifiutata di vendere ad un prezzo ragionevole l’ immobile ad un ente para statale che si era offerto di rilevare la struttura per permettere al teatro di continuare a vivere. Siamo arrivati temiamo alla fine della corsa per lo storico teatro fondato da Franco Nico e Pina Cipriani oltre 40 anni fa e che lanciò tanti attori tra cui Massimo Troisi, Vincenzo Salemme e lo stesso Roberto Benigni”.

“Questo appello – scrive sulla pagina facebook di commiato il direttore artistico Egidio Mastrominico ( http://www.facebook.com/events/419301424775843/ ) e’ a tutti coloro che vorremmo definire Angeli e che possono e vogliono riconoscere e sostenere l’impegno civile e creativo e la validita’ artistica e culturale del Sancarluccio nella sua quarantennale opera a Napoli ed in Italia, visto che da anni questa fucina di artisti e di progetti culturali versa in stato di abbandono e noncuranza istituzionale.
Il minimo sostegno statale, una scellerata politica culturale regionale, provinciale e comunale portata avanti da anni dalle amministrazioni di tutti i colori, il ritardo mortale degli enti regionali nell’erogare gli ancor più minimi contributi concessi a fronte di investimenti annuali, che comunque non permettono neanche una parziale e approssimativa copertura della gestione ordinaria dello spazio, il mancato riconoscimento in ambito regionale della specificità e della storicità del Sancarluccio, la totale mancanza di sostegno degli enti locali (Provincia e Comune), le difficoltà avute per le note vicende della scomparsa del suo Patron, minacciano inesorabilmente l’esistenza di questo storico spazio, che ha significato e tutt’oggi significa per tanti artisti e gruppi di teatro possibilita’ di creazione, sperimentazione e ricerca teatrale, circuito di spettacoli innovativi ed originali, incontro del professionismo teatrale con giovani spettatori e formazione del pubblico ai linguaggi del teatro contemporaneo”.
“Il Sancarluccio – conclude Mastrominico figlio del compianto Franco Nico – è un teatro di circa 80 posti che nonostante la crisi presenta una media di 3000 spettatori all’anno e di 20 spettacoli ospitati a stagione (nelle ultime cinque stagioni), a cui si affiancano eventi musicali, concerti, laboratori e stages nonche’ presentazioni, mostre e ospitalita’ di festivals; tutto ciò è testimonianza di una realta’ artistica in crescita aperta a tutti.
Eppure, in un momento come quello attuale di forti pressioni economiche, le difficoltà sono date in massima parte dall’ impossibilita’ (dato la situazione sopraesposta) di ottemperare al notevole sforzo finanziario di sostenere il fitto dello spazio ( fitto aumentato a scadenza annuale negli ultimi 5 anni fino a 3100,00 euro mensili) minandone così l’esistenza inesorabilmente.
Ad ottobre il teatro non riaprirà se non riusciamo a convogliare entro l’8 luglio l’aiuto di almeno 6000 di voi disposti a sottoscrivere una donazione”.

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