Da qualche mese verso sera, per le strade di Napoli, fanno capolino questi insetti simili agli scarafaggi. Dato il disgusto che essi provocano, molti cittadini hanno da subito cominciato a lamentarsene e a chiedere opportuni provvedimenti.
“Parlare di emergenza sanitaria dovuta alla presenza delle blatte rosse a Napoli nel senso di un pericolo per la salute pubblica credo che sia veramente eccessivo”: è quanto dichiara il commissario straordinario della Asl Napoli 1, Maurizio Scoppa durante un vertice a Palazzo San Giacomo. “Qualsiasi animale esca dalle fogne – spiega – non porta certamente in giro igiene e sanità, ma da qui a paventare diffusioni di epidemie mi pare eccessivo. E’ un fenomeno d’altra parte nuovo e speriamo unico in questa città, ma credo che tra le città del Meridione ce ne siano tante che hanno questo problema nei mesi estivi. Sicuramente – aggiunge – una migliore cura del sistema fognante, una raccolta e uno spazzamento più attenti ridurrebbero i rischi, ma alcuni media stanno iniziando a calcare troppo la mano su questa situazione, per niente preoccupante.”
Ci sono però anche parere leggermente discordanti, che puntualizzano comunque dei rischi. Queste le parole di Maria Triassi, presidente della Società italiana di Igiene e Medicina preventiva e sanità pubblica, sezione Campania, che ha partecipato alla riunione tecnica al Comune: “Gli scarafaggi vivono nelle fogne immersi nei liquami, il problema più grave a Napoli è la mancanza di prevenzione nei confronti di questo tipo di pericolo per la salute pubblica. Se già da febbraio si fosse fatta la giusta pulizia di tombini e caditoie, non saremmo arrivati a questo punto” e ha aggiunto: “Le blatte possono divenire vettori di malattie come tifo, epatite A, salmonellosi e tossinfezioni alimentari, e il pericolo con l’attuale caldo torrido arriva anche da mosche, mosconi e topi. La provenienza di questi insetti da quelle isole si inserisce nel quadro più grande della globalizzazione – ha affermato Triassi – Queste blatte in quegli ambienti trovano il loro habitat naturale e arrivano poi sulla terraferma con traghetti e aliscafi. L’arcipelago ha storicamente questo tipo di problema con le blatte”.
Il Comune si è impegnato nell’immediato ad avviare interventi aggiuntivi di manutenzione e pulizia dei tombini e delle caditoie stradali: si comincerà dal quartiere Fuorigrotta.
“Oltre agli interventi ordinari notturni già previsti – ha spiegato il vice sindaco Sodano – abbiamo chiesto all’Asl, e ci sarà anche il contributo del servizio fognature del Comune, di potenziare gli interventi durante il giorno. Saranno le Municipalità ad indicare le strade più infestate”.
Insomma, un problema sicuramente c’è, ma, come ha convenuto la maggior parte degli esperti, non bisogna gridare all’emergenza. E’ però interessante notare come anche un fenomeno come questo, piuttosto normale e tutto sommato non molto preoccupante, desti tanto scalpore nell’opinione pubblica dell’era De Magistris. Da un po’ di tempo il sindaco pare stia andando in contro a quella che i sociologi chiamerebbero “sovraesposizione mediatica”: un personaggio fa talmente tanto parlare di sé e riesce cosi tanto ad attirare l’attenzione, che anche un minimo evento lo fa balzare sprositatamente agli onori (e oneri soprattutto) della cronaca. Di certo al sindaco di Napoli non aiutano i suoi ormai famosi “tweet” molto folkoristici che rilascia periodicamente sul social network: “E’ infantile e inopportuno” – ha commentato Umberto Ranieri, uno degli esponenti più rilevanti del PD a Napoli, a proposito della mania “social” del sindaco.
Mario De Angelis