Una grossa rete da pesca di 400metri è stata recuperata due giorni fa nella zona A di Vetara nel Parco Marino di Punta Campanella. Ignoti pescatori di frodo l’avevano calata la notte precedente intorno al grosso scoglio che insieme al Vervece è zona rossa di riserva integrale per il grande pregio ambientale e l’elevata biodiversità presente nei suoi ricchi fondali, famosi anche per la presenza di una bellissima secca. Questa volta ai pescatori di frodo è andata male visto che la rete è stata individuata e poi rimossa dagli operatori del Parco Marino insieme alla Capitaneria di Porto. Intrappolati numerosi tordi, seppie, scorfani e altre specie di pesce che erano per fortuna ancora vivi e sono stati così salvati e liberati.
Lo scoglio di Vetara, che si trova sul versante amalfitano del Parco Marino vicino ai Galli, è spesso preso di mira da pescatori di frodo senza scrupoli che in questi anni hanno compiuto diverse razzie illegali soprattutto di notte quando la vigilanza purtroppo non può essere garantita. Non è la prima volta che gli operatori dell’AMP di Punta Campanella riescono a sventare una strage di biodiversità come quella che si stava per compiere l’altro ieri. Numerose le reti da pesca recuperate in questi anni sia nella zona A di Vetara che in quella del Vervece. Nonostante i continui attacchi da parte di questi criminali ambientali senza scrupoli e nonostante i devastanti tagli al bilancio, l’Area Marina Protetta di Punta Campanella cerca quindi di non abbassare la guardia e di contrastare, con il fondamentale contributo delle Forze dell’Ordine, l’illegalità purtroppo così diffusa in queste zone.
«I bracconieri del mare che operano nel Parco sono del posto, coperti anche dall’omertà dei locali- denuncia Antonino Miccio, direttore dell’AMP Punta Campanella-E’ per questo che chiediamo la collaborazione di tutti i cittadini, amanti e frequentatori del mare delle sirene, affinché denuncino alle Forze dell’ordine quanti compiono atti illeciti ai danni dell’ambiente e del Parco».