Portici, troppo critici verso il partito: il Pd esclude due persone

Criticano l’operato del Partito Democratico e in cambio ricevono un “No” alla richiesta di tesseramento. Sarebbe questa la motivazione alla base dell’esclusione dalla partecipazione alle attività del Partito Democratico porticese per due persone della città della Reggia. Ai vertici del partito guidato da Pierluigi Bersani non sarebbero andate giù alcune critiche mosse nei confronti del primo cittadino, Enzo Cuomo e alla sua amministrazione. A ricevere il “No” dai democratici sono Antonio Sangiovanni (storico segretario e dirigente della sinistra porticese) e Antonino Di Gennaro (ex bandiera della Margherita della città della Reggia). Incassato il “Nein”, Sangiovanni e Di Gennaro hanno prontamente presentato ricorso contro la decisione del partito di centrosinistra e a oggi si attende il responso. Intanto il congresso provinciale del Partito Democratico, previsto per il 14 luglio, ha subito lo stop da parte della VII sezione del Tribunale civile di Napoli, che ha accolto il ricorso presentato da Nicola Tremante, ex segretario provinciale fino al commissariamento del 2011.

L’intervista. A esprimersi sulla questione è Enzo Sasso, iscritto del Partito Democratico porticese ed ex assessore della giunta
Spedaliere con deleghe alla viabilità.

Il Partito Democratico non vive un periodo sereno. Lei è stato militante della sinistra democratica ed ora del Pd, cosa ne pensa della situazione attuale?

<<A mio avviso bisogna fare delle considerazioni anche critiche della gestione del Partito Democratico, sia a livello nazionale che a livello locale. Probabilmente non c’è la volontà di affrontare il congresso provinciale, sicuramente non è solo frutto del ricorso di Nicola Tremante che ha fermato il congresso, ma di un gruppo che, forse, non ha intenzione di cambiare le cose. Il discorso vale
anche per l’ambito locale. Basta pensare che, a Portici, non è mai stata svolta un’assemblea con gli iscritti al partito. Anche negli anni dove ci sono state grandi sconfitte come nel 2008 o grandi soddisfazioni, come le vittoriose elezioni del 2009, gli iscritti non sono mai stati convocati per un’assemblea. Un aspetto da modificare è sicuramente quello di una maggiore apertura ai cittadini, coinvolgerli e avere un confronto con loro>>

Quali aspetti cambierebbe?

<<Diciamo che correggerei alcuni aspetti. Se vogliamo andare verso una politica trasparente, bisogna modificare il rapporto con la città. Anche se questo può costare qualcosa in termini di voti. Ricordo, ad esempio, che nel 1998 nello staff di alcuni assessori fu assunta la moglie di un consigliere di Rifondazione Comunista. La vicenda nei giorni successivi scatenò numerose polemiche, una
levata di scudi da parte degli stessi esponenti che oggi tacciono su alcune assunzioni alquanto strane, sia nell’ambito comunale sia nelle società partecipate. Lungi da me dal voler insinuare presunte irregolarità su tali assunzioni, ma credo sia cambiato radicalmente il metodo di giudizio. E’ cambiato lo stile. Per la cronaca, la signora si dimise dal suo incarico pochi giorni dopo>>

Cosa ne pensa del rifiuto ricevuto da alcune persone sulla richiesta di tesseramento?

<<Sull’aspetto del tesseramento c’è stato, a mio avviso, un eccesso di prudenza nell’accettare nuovi iscritti. Per gli esclusi c’è stata una motivazione poco chiara. Infatti, la motivazione non è stata specificata, il partito si è limitato a comunicare che per “motivi di
opportunità” queste persone non sarebbero state tesserate. Il vero motivo dell’esclusione potrebbe essere qualche critica mossa all’indirizzo del sindaco e dell’amministrazione comunale. Credo che sia esagerata la reazione del partito – se dovesse essere confermata questa motivazione -, non si può essere esclusi per un “reato di opinione”. Ovviamente nel rispetto della persona e
senza rilasciare dichiarazioni che possono ledere la moralità del soggetto in questione, credo che criticare l’operato di un amministratore sia un diritto che va tutelato. E’ da riconoscere anche che gli esclusi, Sangiovanni e Di Gennaro, hanno dato un forte contributo all’ affermazione del centrosinistra fin dalle elezioni del 2004. Credo siano da evitare alcune “vendette politiche”
per i “reati di opinione”>>

Andrea Scala

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