Emergenza bullismo a Ercolano. Negli ultimi tempi si sarebbero moltiplicati a dismisura atti vandalici e mini raid messi a segno da giovanissimi sbandati ai danni di coetanei o anziani. Il dato allarmante è che questi episodi vergognosi non sarebbero spesso denunciati all’autorità giudiziaria dalle vittime per paura di ritorsioni: gli artefici di queste barbarie sarebbero infatti nella stragrande maggioranza dei casi figli e nipoti di noti pregiudicati della zona finiti in carcere dopo gli ultimi brillanti successi ottenuti a Ercolano dalle forze dell’ordine. “ Abbiamo paura per i nostri figli- hanno commentato i residenti- e ci indigna il fatto che pur avendo ripetutamente segnalato l’emergenza a chi di dovere a oggi poco o nulla si è fatto per tutelarci. Non vorremmo che qualche “addetto ai lavori” avesse erroneamente ritenuto sconfitto il malaffare a Ercolano solo perché dietro le sbarre sono finiti i vertici dei sodalizi criminali. Lanciamo un appello al primo cittadino Vincenzo Strazzullo perché prenda più a cuore le sacro sante rivendicazioni di onesti contribuenti che non chiedono altro che di essere rispettati da chi li rappresenta pubblicamente”. La questione è seria: orfani di riferimenti storici i giovani delinquenti starebbero cercando di prendere punti agli occhi dei “boss” distinguendosi per capacità criminali e cinismo nei confronti delle vittime. Un aspetto del problema sicurezza a Ercolano che lo stesso Tano Grasso aveva evidenziato in un incontro tenuto nel palazzo di città: “ Chi da sempre combatte la mafia e ne conosce i codici operativi – aveva precisato Grasso- sa bene che mai si deve considerare sconfitto un sistema criminale solo perché lo si è colpito al cuore. Il riciclo generazionale di chi vive di violenza e spaventosamente rapido : la fascia d’età per ambire ai vertici di un gruppo criminale si è notevolmente abbassata e il ruolo delle donne è nel tempo divenuto sempre più di primo piano anche sotto l’aspetto decisionale dei clan. Pertanto occorre monitorare con la massima attenzione i focolai di ripresa di un modo scellerato di vivere che va interrotto dall’adeguata scolarizzazione e dal recupero sociale di giovanissimi cosiddetti a rischio”. Piazza Trieste, Corso Resina, Miglio d’Oro: tante le aree ercolanesi in cui il bullismo imperversa apparentemente impunito. In città si confida però nella professionalità degli uomini della Benemerita che già in passato hanno offerto un contributo determinante all’affermazione della legalità in uno dei paesi più rappresentativi dell’hinterland vesuviano.
Alfonso Maria Liguori