Un secco no alla pletora di consiglieri comunali presenti in più commissioni consiliari. Lo chiede a gran voce il Movimento 5 Stelle cittadino che nell’ambito della prima
conferenza dei capigruppo della nuova consiliatura tenutasi nello scorso weekend, ha depositato una proposta di regolamento per il funzionamento delle Commissioni consiliari permanenti. Tali organismi che vengono a costituirsi in seno al Consiglio comunale “hanno poteri referenti, redigenti, di controllo, consultivi ed istruttori in ordine a tutti gli atti generali e le materie di competenza del Consiglio – come recita
l’art. 15 dello Statuto comunale – esse, nell’ambito delle materie di rispettiva competenza, prendono visione dei provvedimenti di giunta, verificano periodicamente lo stato di attuazione dei piani e programmi generali e settoriali e ne riferiscono al Consiglio”. A quanto pare al comune di San Giorgio a Cremano manca un regolamento che disciplini l’organizzazione ed il funzionamento delle commissioni. A colmare questo vuoto è però il Regolamento Comunale che dedica un intero Capo (il IV dall’art. 11 all’art. 15) su questo argomento. Le commissioni consiliari del comune sangiorgese sono sei, ognuna deve essere costituita da almeno 5 membri, più la “Commissione Trasparenza” prevista per Statuto per un totale di 7. Da ciò si evince chiaramente che non vi è alcun riferimento ad un limite numerico massimo di composizione. “Ciò in passato – afferma il consigliere 5 Stelle Danilo Cascone – precisamente dal 2007, è stato interpretato dai consiglieri come una “libertà” di poter far parte di tutte le Commissioni in barba ad ogni principio del buon senso. Addirittura ci sono state Commissioni composte da ben 27 componenti su 29 (escluso il presidente del consiglio comunale) durante la passata consiliatura (in pratica si è trattato di repliche di consigli comunali!) con l’inevitabile problema del raggiungimento del numero legale fissato dalla metà + 1 dei presenti. A riprova di ciò il 50% delle sedute di Commissione sono andate deserte ingolfando i lavori del consiglio comunale”. Come si spiega l’alta affluenza alle Commissioni!? Semplice, ad ogni consigliere spetta il gettone di presenza e un permesso retribuito per l’effettiva durata della partecipazione alle riunioni degli organi di cui fanno parte. E non solo. Tali benefici vengono maturati anche nei casi in cui un consigliere si presenta alle suddette sedute ma non viene raggiunto il numero legale o quando abbandona i lavori a seduta in corso. Tutto ciò a danno dell’erario comunale, e quindi, inutile dirlo, dei cittadini-contribuenti. Per dirimere la questione, almeno temporaneamente, il presidente del consiglio comunale Ciro Sarno ha proposto di fissare in 17 il limite numerico di partecipazione alle commissioni su un totale di 23 componenti (considerando che i consiglieri eletti sono passati da 30 della scorsa consiliatura a 24 della attuale). Cascone è stato l’unico consigliere ad opporsi a tale soluzione:”Sono
preoccupato dalla temporaneità della proposta, visti i tempi biblici con il quale ancora dal 2008 non si è arrivati alla approvazione di un regolamento apposito. Inoltre una soluzione del genere, seppur transitoria, risulta comunque inefficace da un punto di vista della operatività e della economicità delle sedute di commissione. Ed è per questo motivo che ieri abbiamo depositato una nostra proposta che prevede il numero
dei componenti all’interno delle commissioni pari al numero dei gruppi rappresentati in Consiglio secondo un criterio proporzionale basato sul peso politico di ogni gruppo. In questo modo il numero dei componenti dovrebbe diminuire in maniera considerevole. Siamo certi che la volontà da parte dei capigruppo sia quella di far prevalere il buon senso riducendo così drasticamente il numero delle commissioni e conseguentemente rendendo un servizio più efficiente alla cittadinanza”. La prossima settimana sapremo quale tra le proposte avanzate avrà la meglio.
Claudio Di Paola