Emergono nuove responsabilità sulla morte della piccola Antonia, nata il 20 novembre 2011 all’ospedale civile di Boscotrecase.
La neonata è deceduta cinque giorni dopo la nascita il 25 novembre per un peggioramento delle sue condizioni di salute che avevano reso necessario il trasferimento all’ospedale Monaldi di Napoli.
L’apertura delle indagini è stata richiesta dal padre della piccola, che dopo la morte prematura della figlia aveva “lamentato l’imperizia e la negligenza del personale medico dell’ospedale di Boscotrecase che aveva assistito al parto della moglie”
Il caso aveva portato al blocco del reparto di ginecologia, e al fermo di un’ostetrica che operano nella struttura e del ginecologo dell’ospedale.
L’inchiesta inizialmente si stava mettendo bene per gli imputati, poi il colpo scena: uno dei camici bianchi che ha assistito la mamma durante il parto, ha consegnato una registrazione al pubblico ministero.
Dalle intercettazioni emergono le parole dei medici, che a detta dell’avvocato Riggi sono “sconvolgenti, sconcertanti”: i medici che avevano partecipato al parto, nel tentativo di nascondere le loro responsabilità, discutono su come creare una nuova cartella clinica.
“Vediamo di metterla a posto ora che si può fare, domani potrebbero sequestrarla”, si sente dire, oltre che parole offensive nei confronti della piccola vittima, Antonia (la pubblicazione della video-inchiesta è di Amalia De Simone de Il Corriere della Sera).
“Ora- spiega il legale Riggi- il prossimo passo della vicenda è in programma per giovedì, giorno d’inizio dell’udienza preliminare davanti al Giudice dell’Udienza Preliminare”.
L’avvocato Riggi riferisce di aver provveduto a citare “per responsabilità civile anche l’Asl Napoli 5”.
Giovanna Sorrentino