Il governo Monti ha approvato il decreto sulla spending review, che taglia le spese dello stato. Sono previsti tagli per 4,5 miliardi di euro nel 2012, 10,5 nel 2013 e 11 nel 2014. Tagliati il 10% dei dipendenti pubblici e il 20% dei dirigenti, dimezzate le Province e le auto blu, ridotti del 10% i militari. Forti risparmi negli acquisti, specie per la sanità: sono salvi per ora i piccoli ospedali e non è stata ancora toccata la scuola. Rinviato invece a metà 2013 l’aumento dell’Iva.
Il provvedimento del governo non sta incontrando molti favori tra gli amministratori locali: il 24 luglio i sindaci di tutta Italia si troveranno davanti al Senato per una protesta collettiva contro i tagli della spending review.
Per l’occasione il governatore della Campania Stefano Caldoro e il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, fanno fronte comune per un forte pressing sul premier Monti: i due si sono incontrati a Palazzo San Giacomo per stringere un vero e proprio “patto di collaborazione”, una strategia comune per arginare la spending review. In cima alla lista il contrasto ai pesanti taglie del governo su welfare e servizi chiave come trasporti e sanità: de Magistris si è impegnato a intensificare il pressing per ottenere il piano di rientro come quello della giunta campana. Caldoro invece dialogherà in conferenza Stato-Regioni per premere su qualche modifica al decreto sulla spending review.
Durissimi i commenti del governatore della Campania Stefano Caldoro: “La mia opinione è che se si deve tagliare così, allora sarebbe meglio incidere sull’Iva” – così il governatore Caldoro ha commentato a caldo i provvedimenti del governo, dopo l’incontro al ministero della Salute con i governatori per i tagli alla sanità. “Quello che le Regioni difenderanno – ha precisato il governatore – non sono interessi particolari, visto che non si sono mai sottratte al confronto con la crisi economica e con i tagli. Si può intervenire dove è possibile, ma toccare il welfare e in particolare la sanità è veramente molto difficile”, conclude Caldoro. .
Il provvedimento è comunque all’esame del Parlamento e quindi alcune modifiche sono possibili. Un nuovo incontro con Balduzzi ancora non è in programma, ma Caldoro ha fatto sapere che il ministro “ha riferito che il testo può essere rivisto, mantenendo le dimensioni della manovra e di andare poi nel merito del nuovo Patto per la salute”. Per il governatore Caldoro, occorre “lavorare non solo per il 2012, perché i tagli sono dolorosissimi e arrivano mentre l’anno in corso, ma fare un “Patto per la salute”, come era previsto negli accordi includendo tutti i parametri di virtuosità”.
I tagli previsti al fondo sanitario ammonteranno a circa 8 miliardi nei prossimi tre anni, vale a dire una cifra vicina al 10% del fondo sanitario. “Quando si toccano i diritti dei cittadini non si può fare un’operazione solo ragionieristica – ha commentato ancora Caldoro – anche questa manovra prevede che il grosso dello sforzo venga fatto dalle Regioni. Lo sforzo che bisogna fare insieme è avere una buona sanità con meno risorse. Un maggior controllo della spesa è essenziale – ha proseguito – e devo dire che è un percorso che molte delle Regioni hanno avviato da tempo. Tra queste, quelle come la Campania che hanno provveduto alla riduzione del deficit, “corretto in due anni”, anche attraverso una riduzione della spesa farmaceutica.
Tuttavia Caldoro ha anche affermato che: “Nell’ambito dell’efficientamento della spesa, personalmente ho apprezzato il lavoro svolto dal commissario Enrico Bondi che ha riguardato anche parametri di qualità prezzi, acquisti centralizzati, riduzione attività che possono esser svolte in maniera più coordinata, gestione degli archivi e uso degli immobili”.
Il sindaco di Napoli ha pensato anche a una delibera, di prossima attuazione, letteralmente “contro la spendig review”. Con i tagli previsti, il Comune di Napoli non potrà aprire gli asili nido programmati e molte maestre finiranno senza lavoro. Il sindaco ha precisato che ci saranno deliberazioni politiche e amministrative per contrastare la spending review: “Con il provvedimento del Governo non si aprono asili nido e scuole materne, ma noi lo impediremo facendo una deliberazione, non me la sento di comprimere i diritti primari della Costituzione repubblicana, di fronte a scelte dall’alto che vanno in contrasto con questi principi. Se la spending review viene intesa come tagli agli sprechi ha l’appoggio incondizionato di questa amministrazione – ha precisato il sindaco – ma se significa tagliare diritti costituzionali ci opporremo nelle sedi competenti”.
“Con questi tagli perderemo delle professionalità secondo me fondamentali, come il responsabile della Protezione civile e il responsabile della mobilità, che sta avendo un ruolo fondamentale nella rivoluzione della mobilità della nostra città” – ha fatto sapere il sindaco de Magistris.
Mario De Angelis