Minuto più, minuto meno, dalle 15 e 50 di giovedì diciannove luglio, salvo cavilli burocratici o tecnicismi dell’ultima ora, Gennaro Langella non è più il sindaco di Boscoreale. Lo hanno sfiduciato apponendo la propria firma in calce al documento di sfiducia, negli uffici del protocollo di Boscoreale, undici consiglieri su venti. Ovvero la metà più uno di quelli che siedono nel consiglio comunale del “Palazzo” di Piazza Pace. Sette di essi, vengono dalla minoranza: Ambrosio, Buffone, Balzano, De Falco, Giordano, Oreste e Farina. Gli altri quattro: Sodano, D’Aquino, De Martino e Campanile, sono consiglieri della sua ex maggioranza. Anche se diversi tra questi ultimi, provengono da quella che sin dall’origine era una maggioranza consiliare. Il centrosinistra, difatti, pur non riuscendo ad esprimere il sindaco nel ballottaggio aveva comunque ottenuto una maggioranza sul campo. Poi, Langella era riuscito a tirare nel suo gruppo alcuni consiglieri della opposizione e dunque era riuscito a metter su una maggioranza, pur senza aver avuto il conforto dell’urna.
Finisce dunque dopo la terza apposizione di firme di dimissioni «una storia – dicono i consiglieri dimissionari – durata quattro anni quando, considerato il responso dell’urna, non sarebbe dovuta durare un solo giorno in più di quelli che erano necessari per dimettersi già da allora». E, finisce anche tra polemiche, ripicche e pressioni. La prima apposizione di firme, effettuata al cospetto di un notaio, era stata giudicata inefficace per un cavillo burocratico: il documento non era stato presentato da un delegato. La seconda presentazione, effettuata giovedì mattina, non era andata a buon fine nemmeno allora perché, ancora un altro cavillo, nonostante il notaio avesse delegato uno dei consiglieri comunali dimissionari a consegnare il documento, le dimissioni non erano state ritenute valide perché non le aveva presentate il notaio ricevente le firme.
Insomma, tutto aveva fatto brodo per cercare di galleggiare ancora qualche ora e tentare di far rientrare una o più dimissioni. Così come era capitato il giorno prima allorché Trerè, uno dei consiglieri che aveva firmato il primo documento aveva poi ritirato la firma dal secondo. Ultima tornata di firme, poi, quella apposta poco dopo le quindici.
Finisce, dunque, e nel peggiore dei modi, l’era Langella, visto che sono stati gli stessi suoi consiglieri a togliergli quella fiducia che gli avevano accordato per quattro anni. Adesso, il Prefetto di Napoli, nei cui uffici si sino recati i consiglieri di missionari per consegnargli a mano i documenti che comprovavano le proprie dimissioni, ha due giorni di tempo per inviare un commissario ad acta.
A lui toccherà l’onere di guidare la cittadina alle prime elezioni utili. Ovvero la primavera del 2013.
Il Prefetto di Napoli Andrea De Martino ha nominato commissario prefettizio del Comune di Boscoreale il dr Michele Capomacchia, prefetto in pensione.
Il provvedimento e’ stato adottato in quanto 11 consiglieri comunali – sui 20 eletti a seguito delle consultazioni amministrative del 13 e 14 aprile 2008 – con atto sottoscritto contestualmente e presentato nel pomeriggio di ieri al protocollo dell’Ente, si sono dimessi dalla carica.
Vincenzo Amoruso