Cercola, Grillo: c’è chi si ricorda del Pd solo quando si deve scegliere il candidato sindaco

Se Atene piange, Sparta non ride. È quanto sta accadendo a Cercola tra PdL e Pd, a prescindere da chi sia Sparta e chi Atene.
Il PdL è alle prese con le beghe interne che porteranno all’ormai, apparentemente, inevitabile caduta di Tammaro. Nel Pd, intanto, si accende il confronto tra la segreteria insieme al consigliere Salvatore Grillo, individuato dal partito quale futuro candidato sindaco, ed un gruppo composto da Barone e Fiengo coadiuvati dal socialista Di Dato.
Nei giorni scorsi con un documento ufficiale Grillo ha risposto ed attaccato duramente la triade di consiglieri di opposizione parlando di “…incapacità politica e forse anche gravi difetti di comprensione della lingua italiana”.
Noi lo abbiamo sentito ed abbiamo trovato una persona estremamente convita della strada intrapresa e che parla del futuro impegno elettorale come di un “referendum”.
Il nostro mestiere ci ha portato a chiedere se il referendum al quale i cittadini dovranno rispondere sarà tra centrodestra e centrosinistra, ma Grillo ci ha risposto che «… si tratta di un referendum tra il vecchio ed il nuovo, tra chi ha governato con metodi da “prima repubblica” negli ultimi 20 anni e chi cerca di voltare pagina. Oggi ha aggiunto Salvatore Grillo bisogna scegliere se si vuole continuare a dare fiducia ad una classe politica vecchia che ha cominciato la sua storia inconcludente per Cercola diversi decenni fa e che ha visto, ugualmente dannosi per la nostra città, non molti anni fa Gallo ed infine Tammaro. Noi del Pd, noi che siamo stati sempre presenti e che abbiamo sempre creduto nel fare politica a prescindere dalla posizione di maggioranza o minoranza in consiglio comunale, vogliamo voltare pagina e dare una nuova storia a Cercola».
Alle critiche sulla sua nomina quale candidato sindaco Grillo ribatte che la candidatura a sindaco ed anche l’eventuale candidatura alle primarie non scendono dal cielo per un mal compreso diritto di “investitura divina”, ma entrambe si guadagnano sul campo, facendo politica e lottando giorno dopo giorno per le proprie idee e per il proprio partito. Quali dunque le differenze tra i due gruppi? Così in sintesi, quasi telegraficamente Salvatore Grillo:
«Loro vogliono vincere, noi vogliamo governare. Noi vogliamo condividere un programma ed operare per il bene della città, loro non riescono nemmeno a pensare ad altri cinque anni lontani dalle stanze dei bottoni. Io e quanti mi appoggiano abbiamo dimostrato che si può fare politica anche stando all’opposizione, chi chiede un fantomatico commissariamento del Pd di Cercola negli ultimi quattro anni ha solo dimostrato la sua assenza dalla vita politica e di partito. Barone, Fiengo e Di Dato rappresentano forse se stessi e in qualche occasione nemmeno ne sono capaci rappresentando occulti burattinai. Il Pd invece e più che ben rappresentato ed è orientato verso gli interessi di Cercola».
Non ci resta che prendere atto che, almeno in casa democratica, la campagna elettorale è effettivamente iniziata.

Gennaro Cirillo

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