Portici, tensione alta sul ritorno nell’ASL NA3: è giallo sulla proposta

Ritorno all’ASL NA3. Potrebbe concludersi venerdì la lunghissima telenovela che, da anni ormai, vede protagonista la sanità della città della Reggia. Nel consiglio regionale del 20 luglio, infatti, i consiglieri saranno chiamati a votare la proposta presentata dagli esponenti del Popolo della Libertà, Michele Schiano (presidente della V commissione sanità) e da Fulvio Martusciello, che prevede il passaggio della città di Portici dall’ASL NA1 all’ASL NA3. La spinosa questione della sanità porticese è da anni oggetto di polemiche e scontri tra le varie parti politiche. Se da un lato c’è chi sostiene che la permanenza della città della Reggia nell’ASL NA1 costituisca una vera e propria tutela per la salute dei cittadini, data la vicinanza – in termini temporali – agli ospedali napoletani e alla fatiscenza degli ospedali di Torre del Greco e Boscotrecase, dall’altro c’è chi sostiene che restare nel distretto sanitario della Napoli 1 porti ad un peggioramento del servizio offerto all’utenza, dato il fortissimo indebitamento dell’ASL NA1. Su quest’ultima posizione, hanno più volte manifestato il loro disagio i proprietari dei centri convenzionati di Portici. Anche il consiglio comunale aveva provato – nello scorso 16 novembre – a discutere di un possibile ritorno della città di Portici nell’ASL NA3, ma gli esiti furono disastrosi. La maggioranza abbandonò l’aula consiliare, facendo saltare il numero legale. In quell’occasione, gli operatori e i proprietari dei centri convenzionati presenti al consiglio comunale, puntarono il dito contro Carlo Aveta, consigliere de “La Destra” che chiese la verifica del numero legale.

Il giallo. La storia infinita del ritorno nell’ASL NA3, però, potrebbe avere l’ennesimo finale a sorpresa. Infatti, sembrerebbe che la proposta dei consiglieri del Popolo della Libertà sia incompatibile con alcuni decreti ministeriali in materia di ristrutturazione della rete ospedaliera e con il programma operativo del 2010. A sollevare la questione è proprio il consigliere regionale porticese, Carlo Aveta, che siede anche in consiglio comunale nelle fila de “La Destra”. In una nota indirizzata al governatore della Regione Campania, Stefano Caldoro, al presidente del Consiglio Regionale, Paolo Romano e al presidente della V Commissione Consiliare, Michele Schiano, Aveta chiede: “che vengano acquisiti i pareri degli Uffici Legislativi del Consiglio e della Giunta e che vengano trasmessi alla V Commissione per i dovuti approfondimenti, in quanto la Proposta di Legge in oggetto risulta essere in palese contrasto con i decreti commissariali n.49/2010 e n.22/2011, con il punto 1 lettera c) del mandato commissariale e con il programma operativo 2010”. In parole povere, il ritorno della città della Reggia nell’ASL NA3 andrebbe in contrato gli interventi previsti nel piano di rientro e, in particolare, con i decreti commissariali di ristrutturazione della rete ospedaliera. La tesi portata avanti da Aveta si basa su una precedente delibera del 5 maggio 2011 del Consiglio dei Ministri, che impugnava la legge regionale 4/2011 che prevedeva gli accorpamenti dei comuni di Castelvolturno, Mondragone, Falciano del Massico, Carinola, Cancello ed Arnone, S. Maria La Fossa, Grazzanise, Cellole all’ASL di Caserta e dei comuni di Cervinara, Roccabascerana, Rotondi e San Martino Valle Caudina al distretto sanitario di Avellino. Per il Consiglio dei Ministri, infatti, la norma che regola questi  accorpamenti “contrasta con il programma operativo 2010 e con il decreto n.49/2010 che non prevedono una nuova regolamentazione degli ambiti territoriali. Inoltre la norma interferisce con il punto 1 lett. C) del citato mandato commissariale di cui alla delibera del Consiglio dei Ministri del 24 luglio 2010”. La votazione, quindi, per il passaggio di Portici dall’ASL NA1
all’ASL NA3 potrebbe avere strascichi giudiziari, rendendo sempre più agitata e ricca di colpi di scena la “telenovela” che, ormai, va avanti da quattro anni.

 Andrea Scala

 

 

 

 

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